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giovedì 25 Aprile 2024
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    “Niente di traumatico ma dobbiamo stare all’erta. Del resto non possiamo prevedere in nessun modo un sisma”

    CHIANTI – "Non è possibile rassicurare, ma non è neppure il caso di creare allarmismi quando si parla di terremoti".

     

    A parlare, sulla scorta delle ultime scosse di sabato 9 agosto (clicca qui per leggere l'articolo), è la presidente dell'Ordine dei Geologi della Toscana, Maria Teresa Fagioli.

     

    "Continua lo sciame sismico che interessa la Toscana centrale dai primi di luglio – prosegue Fagioli – Prima le colline Metallifere, tra Siena, Monteriggioni e Sovicille. Poi la zona di San Gimignano. Adesso il Chianti e la Valdelsa con Barberino, Tavarnelle, Certaldo e Poggibonsi".

     

    "Niente di eccezionale – ricorda – solo scosse leggere e solo una di magnitudo 3.4 della scala Richter, tutte in un’area sismicamente attiva, ma sufficienti per non farci dimenticare che buona parte Toscana è sismica".

     

    "Insomma – sottolinea – non è successo nulla di veramente traumatico, ma non possiamo dimenticare l’esistenza dei rischi naturali, o peggio far finta di nulla. Dobbiamo tenere sempre alta l'attenzione, i terremoti ci sono costantemente e non vanno in ferie".

     

    "I terremoti non si possono prevedere. Allo stato attuale della scienza non c’è la possibilità di prevedere quando il prossimo terremoto colpirà – spiega Fagioli – Chi asserisce il contrario, o è semplicemente un presuntuoso ignorante, o peggio qualcuno che, per ottenere una facile visibilità mediatica, genera allarmismi terroristici".

     

    Per essere tranquilli occorre costruire in maniera antisismica. Però è altrettanto certo che "per evitare vittime dei terremoti l’unica strada praticabile è quella di non vivere, studiare, pregare, lavorare, dormire, mangiare dentro edifici, in zona accertata come sismica, che non sono in grado di reggere al terremoto".

     

    "Per consolidare, adeguare, o ricostruire tutto l’edificato non antisismico – tiene a precisare Fagioli – ci vorranno ancora decenni, ma per informare correttamente la popolazione basta molto meno. Il cittadino informato ed esercitato rischia molto meno".

     

    Edilizia a rischio, pochissime le scuole a norma. Il vero problema sono gli edifici, anche quelli pubblici, che non rispettano le norme antisismiche.

     

    «Dai dati del censimento dell’edilizia scolastica del Ministero dell’Università e della Ricerca (2012) – conclude – risulta che in Toscana su 2.839 edifici scolastici solo 566 sono stati progettati in accordo con le normative antisismiche, gli altri, cioè l’80% del totale no".

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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