CHIANTI FIORENTINO – Addio vecchio paniere per la raccolta dell’uva? Sembra proprio di sì, e nell’era moderna pare proprio si possa fare a meno anche del paniere di plastica… ma anche di un notevole numero di operai. E anche ad orari… impensabili.
Abbiamo toccato con mano come l’antico rito della vendemmia stia sparendo con l’uso delle macchine, ovvero delle vendemmiatrici automatiche che in un’ora fanno il lavoro di dieci persone.
Un sabato notte siamo andati con una ditta di lavorazione conto terzi per l’agricoltura e l’industria. Con Marco Milanesi che, coadiuvato dal padre Fabrizio, ci ha fatto vedere come si possa vendemmiare in sole due persone e per giunta in piena notte.
Il trattore entra nella vigna trainando una macchina che scavalca il filare e, scuotendolo con l’ausilio di bacchettine, fa distaccare gli acini che vengono aspirati, lasciando così i grappoli spogli sulla vite.
La macchina, che ha due serbatoi, dopo aver fatto “il pieno” è pronta a essere svuotata. Entra così in azione il secondo trattore munito di carrello che contiene circa 45 quintali di uva: una volta riempito si dirige immediatamente in cantina.
Certo, il trattorista che guida la vendemmiatrice automatica deve essere un ottimo guidatore. E, a sua volta, deve saper manovrare un computer di bordo che permette alla macchina di fare bene il suo lavoro, svuotando solo acini senza nessun altro residuo di foglie.
"Non tutte le vigne però – ci dice Marco, poco più che ventenne – sono adatte a questo tipo di vendemmia, così come non potranno mai in alcuni casi sostituire la mano dell’uomo".
A quest’ora di sabato notte molti amici di Marco si ritrovano nei locali, nelle discoteche, mentre lui è seduto sul trattore a lavorare: "Non m’importa – dice mentre si stringe tra le spalle – io amo il mio lavoro e lo faccio volentier. Quando finisco di lavorare? Vado a letto, altrimenti come farei il giorno dopo a risalire di buonora sul trattore?".
di Antonio Taddei
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