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mercoledì 11 Settembre 2024
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    Un pomeriggio speciale al Relais Santacroce a Firenze: c’era anche… il Gazzettino

    Sono sempre di più… sempre più brave, determinate, appassionate: sono le Donne del Vino, che mercoledì 8 maggio hanno celebrato i 25 anni della loro associazione nazionale nello splendido scenario del Relais Santacroce in via Ghibellina, a Firenze.

     

    A fare gli onori di casa la delegata toscana dell'associazione, la proprietaria della Fattoria di Petroio (Castelnuovo Berardenga) Diana Lenzi. Nella folta platea un'altra delle grandi donne del vino del territorio chiantigiano: non una produttrice, ma una grande intenditrice e appassionata, ovvero Natascia Santandrea del ristorante "La Tenda Rossa" di Cerbaia, a San Casciano.

     

    Fra le "Donne del Vino" che può annoverare il territorio chiantigiano ci sono inoltre Albiera Antinori (Marchesi Antinori, San Casciano), Francesca Acquari Baccetti  (Azienda Agrituristica Salvadonica a Mercatale), Maria Antonietta Corsi (Castello di Querceto, Greve in Chianti), Gudrun Cuillo Dobai (Azienda Agricola Livernano Casa al Vento, Radda in Chianti), Antonella D'Isanto (I Balzini, Barberino Val d'Elsa), Maria Giulia Frova (Tenuta del Corno, San Casciano), Paola Furini Matta (Castello di Vicchiomaggio, Greve in Chianti), Irene Sanesi (Agricola Valacchi, Barberino Val d'Elsa), Giovanna Stianti (Fattoria Castello di Volpaia, Radda in Chianti), Emanuele Stucchi Prinetti (Badia a Coltibuono, Gaiole in Chianti), Sveva Folcieri Consonni (Barone Ricasoli, Gaiole in Chianti), Elisabetta Tognana (Villa Vistarenni, Gaiole in Chianti).

     

    Ulteriore emozione per il tema del pomeriggio: le "Donne del Vino" infatti hanno deciso di celebrare il loro quarto di secolo presentando il libro "Luigi Veronelli: la vita è troppo breve per bere vini cattivi" (Giunti Editore). Hanno partecipato i due autori, Gian Arturo Rota e Nichi Stefi, e Giorgio Pinchiorri e Annie Feolde dell'Enoteca Pinchiorri.

     

    Un'intensa riflessione sulla figura e sul ruolo avuto da Luigi Veronelli nel mondo dei produttori di vino, della ristorazione, del giornalismo italiano. Una riflessione iniziata ricordando alcune delle massime di Veronelli, che qui di seguito riportiamo per fare conoscere un po' meglio, a chi non lo avesse mai conosciuto, questo straordinario personaggio, libero e anarchico per eccellenza.

     

    – L'uomo è nato per festeggiare la vita

    – In ogni bicchiere di vino l'immagine di una giovane donna

    – I grandi vini sono per definizione anarchici

    – La libertà è un bene immenso, senza la libertà non si vive, si vegeta

    – Il peggior vino contadino è migliore del miglior vino dell'industria

    – Saranno i frutti della terra le nostre armi

    – Il vino sente l'amore del vignaiolo e lo ricompensa facendosi migliore

     

    "Festeggiamo i 25 anni dell'associazione – ha detto Diana Lenzi – celebrando la figura di Luigi Veronelli, una persona che ci ha insegnato tanto sul vino, sulla qualità, ma anche sulla vita. Abbiamo voluto festeggiare i nostri 25 anni con quest'uomo che ha saputo raccontare all'Italia un prodotto che ha fatto parte per secoli dell'esperienza quotidiana di milioni di persone nel nostro Paese”.

     

    "Veronelli – ha chiosato Giorgio Pinchiorri – non è stato solo il maestro dei ristoratori, ma il maestro dei giornalisti, dei produttori di vino. Della vita".

    di Matteo Pucci

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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