CASTELNUOVO BERARDENGA – La decisione è presa: Potere al Popolo si presenterà, con un proprio candidato sindaco, alle elezioni amministrative di Castelnuovo Berardenga nel prossimo maggio.
L'attivismo degli ultimi mesi di PaP nel comune castelnovino si moltiplicherà quindi, nell'intento di proporre alla cittadinanza una scelta a alternativa.
"Una lista di sinistra (senza centro) – spiegano – e costruita dal basso, tramite un percorso assembleare locale inclusivo e aperto, come la dichiarazione di intenti e il programma (ancora in fase di scrittura collettiva)".
Sul candidato sindaco: "Lo abbiamo individuato, ma vorremmo evitare di concentrarci sui nomi fino a che non sarà svolto tutto l'iter per la formalizzazione della lista".
Poi pubblicano quello che è una sorta di manifesto politico: "Abbiamo deciso di candidarci alle elezioni amministrative perché crediamo che noi lavoratrici, lavoratori, giovani precari, disoccupati e pensionati rappresentiamo la maggioranza della nostra comunità e vogliamo essere ascoltati. Perché se nessuno ci rappresenta, se nessuno si fa carico delle nostre problematiche ed esigenze, allora dobbiamo farlo noi. Perché siamo stanchi di aspettare che qualcuno venga a salvarci".
"Per noi – proseguono – le elezioni non sono un fine bensì un mezzo attraverso il quale uscire dall’isolamento e dalla frammentazione, uno strumento per far sentire la voce di tutti e generare un movimento al servizio della comunità che coinvolga singoli e organizzazioni della sinistra sociale e politica che in questi anni sono stati all’opposizione e non si sono arresi. Non vogliamo partecipare alla classica campagna elettorale ma far circolare idee e costruire insieme una prospettiva alternativa per la nostra comunità e il nostro territorio. Siamo contrari alle contrapposizioni pretestuose, che hanno come unico scopo quello di accaparrarsi piccole fette di potere; le famose poltrone".
"Noi non vogliamo essere spettatori di questo teatrino – rilanciano – Non abbiamo timore di fallire, perché il nostro obiettivo è quello di praticare mutualismo, solidarietà sociale, creare spazi di democrazia, aggregazione e integrazione. Non stiamo semplicemente costruendo una lista, ma un movimento popolare che lavori per un’alternativa di società. Perché siamo convinti che ciò che distingue un’amministrazione realmente di sinistra dalle altre sia la capacità di offrire reali risposte ai bisogni dei lavoratori, dei disoccupati, delle giovani generazioni e una attenzione prioritaria al tessuto sociale, all’integrazione e ad una crescita paritaria di tutti i componenti della comunità. Insieme possiamo rimettere realmente il potere nelle mani del popolo e ricostruire attivamente il tessuto sociale della nostra comunità senza limitarci all’amministrazione dell’esistente".
Si descrivono "lavoratrici e lavoratori, studenti, disoccupati e pensionati che vivono nel comune di Castelnuovo. Rappresentiamo una parte consistente della comunità che vive il nostro territorio, quella ai margini del mondo da cartolina pensato ad uso e consumo dei turisti e dei ricchi possidenti, quella che spesso e volentieri produce la ricchezza che altri si dividono".
"Siamo quelli – dicono ancora – che vivono sulla propria pelle tutte le contraddizioni generate dalla crisi economica e finanziaria e da modelli di sviluppo elitari e poco inclusivi. Siamo quelli che continuano ad essere solidali e ad aggregarsi, a credere nell’attivismo sociale, nella democrazia diretta e nella possibilità di cambiare collettivamente le cose tramite un progetto che duri più di qualche mese, che dia un orizzonte più largo rispetto a quello elettorale a cui siamo da troppo tempo abituati".
"Non vogliamo creare l’ennesima nuova organizzazione senza gambe – annunciano – ma dare una direzione comune alle tante gambe che già sono in marcia. Non perseguiamo nessuna unità dall’alto, ma l’unità nelle idee e nelle pratiche. Vogliamo dare priorità al lavoro sul territorio, alla capacità di rispondere ai problemi concreti delle persone. Prima la voce dei giovani, delle donne, degli oppressi, degli sfruttati, poi tutto il resto. Siamo per questo alternativi ai tre principali schieramenti in campo, che riteniamo parti integranti di quel sistema che sta distruggendo l’ambiente, aumentando smisuratamente le disuguaglianze sociali, la concentrazione delle ricchezze nelle mani di pochi privilegiati, la disoccupazione, lo sfruttamento, la marginalizzazione sociale, la violenza di genere, l’intolleranza e la retorica della sicurezza che diventa repressione".
"Noi – concludono – crediamo invece nella solidarietà e giustizia sociale, nel controllo popolare sulle istituzioni. Siamo per la difesa del patrimonio pubblico e dell’ambiente, per i diritti sociali e quelli civili; contro l’austerità e il pareggio di bilancio imposti dall’Unione Europea; contro lo stravolgimento della Costituzione nata dalla Resistenza e per la sua attuazione. Per una comunità equa in cui i beni comuni siano accessibili a tutti".
di Redazione
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