Producevano in casa la droga con la quale rifornivano i loro clienti, in modo da liberarsi dei fornitori e rendere massimi i ricavi: una sorta di commercio… a km 0. Una coppia residente a Castellina in Chianti, è stata arrestata dalla polizia di Siena per coltivazione e detenzione a fine di spaccio di sostanze stupefacenti.
M. B. le iniziali di lui, 25 enne, e la sua compagna, 24 enne, E. M., per cercare di arginare il calo di domanda registrato anche per il mercato al dettaglio delle sostanze stupefacenti e venire incontro alla minore disponibilità di denaro dei tossicodipendenti, si erano costruiti in una stanza della loro abitazione una vera e propria serra, utilizzando un comunissimo armadio per indumenti, acquistabile per poche decine di euro al supermercato.
Per creare all’interno dell’armadio le condizioni climatiche adatte, inoltre, i giovani conviventi, avevano realizzato un ingegnoso sistema di riscaldamento e climatizzazione, con tanto di lampade a luce calda, termostato e ventilatore, oltre ad un sistema automatico di irrigazione con temporizzatore. I due avevano riprodotto, quindi, lì dentro il clima caldo ed umido che occorre alle piante di canapa indiana per crescere e vegetare.
La coppia non si è mostrata per niente preoccupata quando gli uomini della Squadra Mobile della Questura di Siena, arrivati a loro nel quadro di una più vasta e complessa attività investigativa in materia di stupefacenti, si sono presentati alla porta di casa chiedendo di poter entrare, sicura evidentemente che quell’armadio, che risultava dall’esterno assolutamente anonimo ed insignificante, sarebbe passato inosservato.
Gli investigatori, che invece avevano bene in mente la situazione, hanno però effettuato un’accurata perquisizione e, aperto l’armadio, si sono trovati di fronte a tre rigogliose piante di canapa indiana, nel pieno della loro vegetazione, dell’altezza di 80 centimetri circa ciascuna.
Nell’abitazione, gli agenti hanno trovato e sequestrato anche circa 20 grammi di marijuana già essiccata e pronta per essere venduta, frutto evidentemente delle precedenti coltivazioni, ed alcuni grammi di “hashish”, oltre a tutto l’occorrente per il confezionamento in dosi della droga. I due, incensurati, sono stati poi sottoposti agli arresti domiciliari in attesa di essere giudicati.
di Redazione
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