GAIOLE IN CHIANTI – Fango e ruote bucate, aderenza precaria e freni dell’anteguerra. Salite impossibili su biciclette con rapporti improbabili e una giornata di pioggia quasi incessante non hanno scoraggiato i 6.149 ciclisti al via de L’Eroica 2015.
Provenienti da 66 Paesi, addirittura da Palau, Antigua e Barbuda, Isola di Aruba, Isole Guernsey e Jersey, Georgia del Sud e Isole Sandwich del Sud, gli eroici sono venuti in Toscana per vivere una giornata indimenticabile fra Chianti, Crete Senesi e Val d’Orcia.
Quattro i percorsi (46, 75, 135, 209 Km) lungo strade prevalentemente sterrate. Le Strade Bianche (che da alcuni anni sono anche una gara di professionisti) della provincia di Siena ammirate e amate ai quattro angoli della Terra.
Così come apprezzate e ricercate sono le specialità enogastronomiche del territorio offerte ai punti ristoro. Ribollita, salumi, formaggi, pane con l’olio e con la marmellata, vino e vinsanto: benzina per muscoli e gambe.
Il Gazzettino del Chianti a L'Eroica 2015
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Chi si avvicina al ciclismo d’epoca fa parte di un’umanità speciale che conosce il valore della fatica, ne scopre la bellezza e poi non può più fare a meno di questo sport che è anche filosofia e sempre più stile di vita. Si viaggia nel tempo e nell’anima a L’Eroica.
Come ha detto Giancarlo Brocci, ideatore della cicloturistica d’epoca più amata al mondo: “Qui a L’Eroica ognuno è vincitore e protagonista di un’impresa, è vero. E questo fa riscoprire il sapore dei valori d’un tempo. Ognuno torna a casa con il ricordo di una giornata di forti emozioni. Le stesse emozioni che ispirarono l’epica del Novecento e il duello eroico per eccellenza, quello fra Fausto Coppi e Gino Bartali”.
Tanti anche gli ospiti illustri, personaggi dello spettacolo e grandi sportivi come Felice Gimondi, vincitore di Tour, Giro, Vuelta e molto altro, Andy Hampsten, vincitore del Giro d’Italia 1988, Marcello Bartalini, medaglia d'oro alle Olimpiadi 1984, Brett Lancaster, medaglia d’oro alle Olimpiadi 2004.
Dominique Rollin, Roberto Petito, Stefano Fondato, Alex Sans Vega, Erik Zabel e Rick Zabel. Sven Thiele, Phil Jersey e Paolo Rossi, campione del mondo di Spagna ’82. C'era anche… Piero Pelù.
Oggi il marchio è un brand mondiale, è conosciuto in tutti i continenti e la Bianchi gli ha dedicato anche una bici ma un grazie particolare va ancora una volta a tutti gli uomini e le donne che, da volontari, nei paesi, sulla strada e ai ristori, rendono possibile da sempre lo svolgersi della manifestazione.
Appuntamento alla prossima prima domenica di ottobre per l’edizione 2016, quella del ventennale.
di Stefano Casprini
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