CASTELNUOVO BERARDENGA – Il sindaco di Castelnuovo Berardenga Roberto Bozzi è uno dei pochi (intesi come primi cittadini) che parla apertamente di primarie, di congresso, si schiera e dice la sua senza tanti giri di parole.
Renziano "doc" (di quelli saliti sul carro… nei tempi giusti), stavolta ha affidato al suo profilo Facebook, che utilizza molto spesso per esprimere anche il suo pensiero politico, alcune riflessioni sul clima che si sta respirando in queste settimane pre-congressuali. Lanciando anche un "avvertimento" a Matteo Renzi.
"Dopo l'insistente e corretta rottamazione richiesta da Renzi – eosrdisce Bozzi – l’unico a sparire dalla scena politica è Romano Prodi che con la sconfitta delle ultime elezioni politiche non c’entra nulla. L’ultimo no di Prodi, la decisione di non votare alle primarie, che tutti si sono affrettati a "guardare con rispetto", chiude definitivamente questa sfortunata storia del Pd".
Poi rilancia un tema di cui molti parlano, spesso sotto traccia: "Quel no – prosegue il sindaco di Castelnuovo Berardenga – anticipa quella che potrebbe essere la scelta di tanti: lo scisma silenzioso, quello tra il popolo e il vertice, il riflusso nel non voto dei tanti delusi da questa classe dirigente".
Poi… l'"avvertimento", con un acritica neanche tanto velata ai sostenitori locali del Matteo fiorentino-nazionale: "Sbaglia Matteo Renzi se sottovaluta questo stato d’animo: il suo problema non è convincere Prodi a superare l’amarezza, ma i tanti altri che non si ritrovano in questa campagna congressuale, compresa la sua. C’è un salto enorme tra il Renzi dirompente e all’attacco e alcuni renzini locali, in difficoltà quando devono spiegare chi sono e cosa vogliono, quando c’è da fare politica e non auto-intrattenimento".
"Eppure – dice ancora – il rischio è mortale, perché senza il coinvolgimento di quella massa critica, il popolo delle primarie, finiranno per vincere i protagonisti del disastroso ventennio appena passato, gli stessi che hanno condotto il centrosinistra nella notte più buia, nascosti alle spalle dei loro ex colonnelli o eredi".
Uno scenario così prefigurato a Bozzi: "Una vittoria sulle macerie: scarsa partecipazione alle primarie, un nuovo segretario già logorato in partenza, un partito diviso tra i micronotabili locali. Vedi la sezione di Pietraperzia in provincia di Enna, dove domina l’ex Ds Mirellino Crisafulli: 151 votanti, 149 voti per Cuperlo. Chi invece ha interesse a chiudere quella pagina, si chiami Renzi e ha il dovere di combattere nelle prossime settimane fino alle primarie dell'8 dicembre, ma finite queste deve andare oltre e cambiare veramente il Pd, se no non cambierà l'Italia…".
di Matteo Pucci
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