spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
martedì 8 Ottobre 2024
spot_img
spot_img
Altre aree
    spot_img

    L’incredibile collaborazione fra il Consorzio di Bonifica e l’azienda di Nora Kravis

    RADDA IN CHIANTI – E’ appena tornata da una missione davvero speciale per conto del Pentagono, il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti: portare le sue pregiatissime capre da cashmere in Afghanistan.

     

    Un vero e proprio programma di pace e di sviluppo economico ideato dal professor Ajay Jha, della Colorado State University, che ha visto atterrare ad Herat dieci caproni da cashmere toscani dopo sei giorni di volo e cinque scali: esperienza interamente documentata sul sito internet dell’azienda agricola (www.chianticashmere.com) e sulla pagina facebook di Nora Kravis.

     

    “Sono rimasta una ventina di giorni – racconta – ho insegnato un po’ di cose a due veterinari locali e loro hanno trasmesso le mie conoscenze a centinaia di allevatori per permettere loro di migliorare il prodotto, ottenere maggiori ricavi e rilanciare l’economia della produzione di cashmere afghano. Facendo accoppiare le capre locali con i maschi arrivati dall’Italia, in pochi anni, sarà possibile ottenere un prodotto migliore, portare più reddito ai contadini, ridurre le tensioni, aiutare il ritorno della pace”.

     

    E di ritorno da questa avventura la vulcanica proprietaria dell’Azienda Agricola La Penisola si dedica subito ad una nuova missione, questa volta per conto del Consorzio: un progetto sicuramente più facile e sicuro, non lontano da casa e che tuttavia, anno dopo anno, sta dando risultati sempre più convincenti.

     

    Si tratta dell’impiego delle ruspanti capre da cashmere per lo sfalcio delle casse di espansione dell’Alta Pesa, come quella di Campomaggio.

     

    “Le capre mangiano le erbacce dal gusto sgradevole che gli altri animali disprezzano – spiega Nora – Una volta realizzata una recinzione sicura dai predatori, le capre richiedono poche altre attenzioni: sono a basso costo di mantenimento e lavorano come un decespugliatore, senza benzina o pezzi di ricambio”.
     

    Si rinnova dunque anche per quest’anno la sperimentazione di una tecnica naturale e sostenibile di controllo della vegetazione, che permette la manutenzione di grandi superfice destinate ad aree di laminazione delle piene a basso costo e a basso, anzi praticamente nullo rispetto ad un trattore, impatto ambientale.

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Sostieni il Gazzettino del Chianti

    Il Gazzettino del Chianti e delle Colline Fiorentine è un giornale libero, indipendente, che da sempre ha puntato sul forte legame con i lettori e il territorio. Un giornale fruibile gratuitamente, ogni giorno. Ma fare libera informazione ha un costo, difficilmente sostenibile esclusivamente grazie alla pubblicità, che in questi anni ha comunque garantito (grazie a un incessante lavoro quotidiano) la gratuità del giornale.

    Adesso pensiamo che possiamo fare un altro passo, assieme: se apprezzate Il Gazzettino del Chianti, se volete dare un contributo a mantenerne e accentuarne l’indipendenza, potete farlo qui. Ognuno di noi, e di voi, può fare la differenza. Perché pensiamo che Il Gazzettino del Chianti sia un piccolo-grande patrimonio di tutti.

    Leggi anche...