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martedì 8 Ottobre 2024
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    I cento anni dalla fine della Grande Guerra con un omaggio all’eroe Ettore Martini

    Sabato 3 novembre, alle 9.30, l'inaugurazione di una stele a lui dedicata nel Parco della Rimembranza

    CASTELLINA IN CHIANTI – Castellina in Chianti ricorda i cento anni dalla fine della Prima Guerra Mondiale intitolando una stele al Maggiore Ettore Martini, che viveva a Siena e trascorreva lunghi periodi durante l’anno nel paese chiantigiano, dove morì il 25 agosto 1940.

     

    La cerimonia, inserita nell’ambito delle iniziative “Castellina in Chianti 1918-2018 Un ricordo lungo 100 anni”, è in programma sabato 3 novembre alle 9.30 nei giardini pubblici del Parco della Rimembranza che ospiteranno il monumento.

     

    L’appuntamento vedrà la presenza di autorità civili e militari, studenti delle scuole secondarie di primo grado locali, una rappresentanza di alpini delle delegazioni di Firenze e Siena e rappresentanti dell'Arma dei Carabinieri e dell'Associazione Carabinieri in congedo di Castellina e Radda. Ad accompagnare la cerimonia solenne saranno le note della Filarmonica di Castellina in Chianti.

     

    Ettore Martini, eroe della Grande Guerra, nacque a Macerata Felria, in provincia di Pesaro Urbino, nel 1869 e si arruolò volontario nel corpo degli alpini nel 1889.

     

    Dopo aver frequentato la Scuola di guerra a Verona, fu impiegato in Trentino dal 1900 al 1910 e andò volontario nella guerra di Libia.

     

    Capitano al comando della 67esima compagnia del battaglione Pieve di Cadore, agli ordini del generale Antonio Cantore, ottenne una medaglia di bronzo e una d’argento per il valore dimostrato nei combattimenti a Sid Omar ed El Karruba.

     

    Rientrato in Italia, assunse il comando della 64esima Compagnia del battaglione “Feltre” con il grado di Maggiore e allo scoppio della Prima Guerra Mondiale prese il comando del battaglione “Val Chisone”, con cui si rese protagonista della conquista di una Cengia sul Piccolo Lagazuoi che avrebbe preso, poi, il suo nome.

     

    Quelle azioni militari gli fecero meritare una medaglia di bronzo, una d’argento e una croce al merito di cavaliere della Corona d’Italia. Promosso al grado di tenente colonnello ottenne anche vari incarichi temporanei fino alla fine del conflitto.

     

    Dopo il congedo, nel 1919, tornò a Siena e nel 1932 venne promosso Generale di brigata della riserva.

     

    Dedito alla memorialistica, fu autore di pubblicazioni e divenne socio corrispondente dell’Accademia senese per le arti e per le lettere prima di morire a Castellina in Chianti, dove trascorreva parte del suo tempo, il 25 agosto 1940.

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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