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lunedì 25 Settembre 2023
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    Covid, l’Ordine dei Medici di Firenze: “Non vogliamo essere chiamati eroi, ma ascoltati”

    L'intervento del presidente Dattolo per la Giornata nazionale delle vittime sanitarie del coronavirus: "Chiediamo condizioni di lavoro migliori e nuove assunzioni"

    FIRENZE – “Non possiamo più permettere che i nostri medici e tutti gli operatori sanitari passino dall’essere considerati eroi ad essere dimenticati. Fa male a noi, ai cittadini e al Paese”.

    Lo ha detto il presidente dell’Ordine dei Medici di Firenze, Pietro Dattolo, durante le celebrazioni della seconda Giornata nazionale in memoria delle vittime sanitarie del Covid-19, nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio a Firenze.

    “Il tempo della retorica degli eroi, che ci è costata così tanti martiri, è terminato – ha continuato Dattolo – Non lo eravamo e non vogliamo essere chiamati così, vogliamo solo essere ascoltati nell’organizzazione dei sistemi sanitari: possiamo essere preziosi con la nostra esperienza”.

    “Abbiamo bisogno – ha aggiunto – che ci siano garantite condizioni di lavoro adeguate e nuove assunzioni per continuare a offrire alla popolazione un servizio efficiente, universale e gratuito per tutti”.


    “Dal 21 febbraio 2020, la data in cui è stato identificato quello che erroneamente sarà il paziente zero, un 38enne di Codogno – ha proseguito – e quindi con l’inizio della prima devastante ondata per l’Italia, ogni medico e ogni infermiere è stato travolto da uno tsunami, che ha affrontato con grande abnegazione”.

    “Non ci siamo mai tirati indietro – ha rivendicato – neanche di fronte a turni lavorativi di settimane intere e anche quando i dispositivi di protezione scarseggiavano e rischiavamo la vita.

    “Siamo andati a mani nude a combattere contro il virus. Abbiamo toccato la malattia senza arretrare – ha concluso Dattolo – e abbiamo capito ben presto quanto fosse pericoloso, con la tragica scomparsa del dottor Roberto Stella, presidente dell’Ordine dei Medici della provincia di Varese e medico di famiglia. Non lasciamo che tutto questo sia successo invano”.

    L’iniziativa era organizzata, in collaborazione con il Comune di Firenze, dai Comitati unici di garanzia dell’Azienda sanitaria Usl Toscana Centro, dell’Azienda ospedaliero universitaria Careggi, dell’Azienda ospedaliera universitaria Meyer, e dalla Regione Toscana.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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