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venerdì 26 Aprile 2024
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    Emergenza Covid, Giani: “500 posti letto nell’ex Creaf (a Prato). Non c’è tempo da perdere”

    Già ieri la Toscana aveva superato, come numero di ospedalizzati, il picco massimo raggiunto nella prima ondata (1.451 VS. 1.437): si punta ad averli pronti entro la fine di novembre

    FIRENZE – Che la situazione degli ospedalizzati in Toscana sia a un punto critico lo dicono già, da giorni, i numeri.

    Ieri lo hanno ribadito, forte e chiaro: con 1.451 ospedalizzati (fra degenze ordinarie e terapie intensive) già ieri, martedì 3 novembre, la Toscana aveva superato il numero massimo di ospedalizzazioni raggiunte durante l’ondata di marzo-aprile-maggio (1.437).

    E’ però evidente che il contagio, al di là della non confrontabilità dei positivi al tampone fra oggi e marzo-aprile (troppo superiore il numero di tamponi effettuato adesso), galoppi molto più veloce anche nella nostra regione.

    Quello che nella prima ondata era infatti un contagio più settorializzato, concentrato soprattutto nelle regioni del nord, in questa seconda fase, complici le aperture post lockdown e tutto il resto, è diffuso in tutta la penisola.

    Vanno visti quindi in questo senso i sopralluoghi del presidente Eugenio Giani insieme alla Protezione civile regionale e i vertici delle Aziende sanitarie per individuare i siti dove riorganizzare le degenze Covid e dare respiro agli ospedali, minacciati dalla continua crescita del numero dei contagi e dei positivi con necessità di ricovero.

    Nell’elenco dei possibili siti vi è l’ex Creaf (Centro ricerche e alta formazione) di via Galcianese, a Prato, visitato proprio questa mattina dal presidente Giani: una ex fabbrica poi polo tecnologico, di proprietà della Regione, recentemente ristrutturato, al momento vuoto, in grado di ospitare, con i dovuti accorgimenti, fino a 500 posti letto, nel giro di un mese.

    “Non c’è tempo da perdere – spiega Giani nel corso del sopralluogo – La curva epidemiologica tende a salire, stiamo cercando di potenziare le postazioni Covid e partiamo dagli immobili di nostra proprietà, alcuni già ristrutturati come l’ex Creaf, in modo che nell’arco di un mese possano essere allestiti 400/500 posti letto in più”.

    “E’ già uno spazio idoneo e ristrutturato – riprende – con condizionamento d’aria e riscaldamento. Si tratta di creare le paratie necessarie per i nuovi posti letto, che andranno a integrare l’offerta della nostra rete ospedaliera. Dobbiamo essere pronti a offrire le risposte che serviranno, se la situazione dovesse peggiorare”.

    “Vista l’eccezionalità dell’emergenza sanitaria che stiamo vivendo – prosegue Giani – ritengo che questa modalità di intervento nel territorio della Asl centro, possa essere replicata anche nella Asl Sud Est e nella Nord Ovest, in modo da creare 1.000/1.500 posti letto in più rispetto a quelli attualmente disponibili nei nostri ospedali, che lavorano senza sosta”.

    “Gli immobili che stiamo valutando sono strutture reali – conclude – non sono ospedali da campo, ed è, quindi, chiaro che qui potranno essere posizionate anche delle terapie intensive, se lo scenario epidemico dovesse costringerci a farlo”.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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