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sabato 20 Aprile 2024
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    I rianimatori toscani: “Molto preoccupati per allentamento misure anti Covid”

    "Caduta di attenzione può comportare una recrudescenza dei contagi con un eventuale nuovo picco pandemico nel corso dell’estate, vanificando tutti gli sforzi e i sacrifici fino a qui sostenuti"

    TOSCANA – “Gli Anestesisti Rianimatori Ospedalieri Italiani Emergenza Area Critica (AAROI-EMAC) della Toscana, considerato l’attuale numero elevato di contagi e di ricoveri sia in reparto medico che di terapia intensiva, soprattutto se confrontato con lo stesso dato di un anno fa, esprimono una forte preoccupazione per le scelte di allentamento delle misure di contenimento della pandemia che vengono percepite dalla popolazione come un pericoloso liberi tutti”.

    E’ l’allarme, chiaro e netto, lanciato dai rappresentanti della categoria in prima fila nelle terapie intensive nella battaglia contro il Covid-19.

    Terapie intensive che stanno calando a ritmi molto bassi. E che in Toscana a ieri, venerdì 7 maggio, contavano ricoverate ancora 220 persone, pari al 36% dei posti letto (la soglia di allarme è al 30%).

    “Una caduta del livello di attenzione da parte delle persone – spiega AAROI-EMAC – con questi numeri, nonostante la campagna vaccinale stia iniziando solo ora ad essere a pieno regime, può comportare una recrudescenza dei contagi con un eventuale nuovo picco pandemico nel corso dell’estate, vanificando tutti gli sforzi e i sacrifici fino a qui sostenuti”.

    “Abbiamo sempre denunciato – ricordano – negli ultimi anni, come il Sistema Sanitario Nazionale sia stato oggetto solo di tagli che lo hanno condotto ad un pericoloso depotenziamento di tutte le sue componenti. Le ripercussioni di ciò si sono evidenziate in modo drammatico con l’avvento della pandemia da Coronavirus, come riconosciuto in uno degli ultimi interventi parlamentari del ministro della salute Roberto Speranza“.

    “In una lettera aperta nell’ottobre 2020 – proseguono – mettevamo in evidenza alcune criticità che avrebbero potuto avere un peso importante nel contrasto alla diffusione delle nuove eventuali ondate pandemiche”.

    E vanno ad elencarle.

    • la persistente e perdurante carenza di Anestesisti-Rianimatori e Medici di Emergenza Urgenza

    • le farraginosità burocratiche per le assunzioni di nuovi specialisti dalla graduatoria concorsuale

    • l’eccessiva lentezza nell’attivazione dei percorsi in risposta alle nuove ondate di ricoveri ospedalieri Covid

    • la richiesta di mantenere a regime l’attività chirurgica di elezione nonostante l’enorme incremento di posti letto intensivi Covid

    • l’enorme pressione cui sono sottoposti gli Anestesisti Rianimatori e i Medici di Emergenza Urgenza e costretti ad uno stress lavorativo estenuante e senza adeguati periodi di riposo e ferie.

    “A distanza di sei mesi – denuncoano – e dopo aver attraversato due ulteriori ondate di Covid-19, possiamo affermare che quasi nulla è cambiato: persiste la grave carenza di specialisti in Anestesia e Rianimazione e in Emergenza Urgenza nonostante, finalmente, si sia proceduto alle assunzioni dalla graduatoria del vecchio concorso”.

    “Il nuovo concorso per Anestesisti Rianimatori appena bandito – sottolineano – presenta criticità analoghe a quelle del precedente, perché viene concessa la possibilità di esprimere preferenze sulla scelta della destinazione ma senza nessuna garanzia di soddisfazione. Se a questo aggiungiamo gli stipendi più bassi d’Italia e l’obbligo di rimanere nella sede di prima assegnazione per 5 anni, cosa dovrebbe invogliare un candidato a restare in Regione Toscana avendo opzioni migliori in altre regioni?”.

    “Non possiamo che riscontrare – rilanciano – una conduzione assolutamente deficitaria nella gestione dei tracciamenti e lentezza nell’attivazione dei percorsi in risposta ai nuovi picchi di ricoveri ospedalieri Covid-19. Infine, la mancata partenza a pieno regime della campagna vaccinale ha fatto sì che la pressione sugli ospedali non fosse affatto mitigata”.

    “Il tentativo di non ridurre l’attività sanitaria istituzionale – rincarano – è miseramente fallito quando la maggior parte delle risorse del sistema ospedaliero è stata assorbita dall’emergenza Covid. Tutto ciò sempre facendo conto in modo automatico e incondizionato sul senso di responsabilità e abnegazione del personale sanitario, chiamato ad incrementare il carico di lavoro e di stress: chi è stato ed è veramente sul campo, invece, è stanco, sfiduciato e demoralizzato in quanto questa tragedia, purtroppo, sembra non aver insegnato nulla se non confermare che la memoria è corta”.

    “Profondissima e demoralizzante – accusano – è la sensazione di totale indifferenza da parte delle dirigenze nei confronti del lavoro degli Anestesisti Rianimatori e dei Medici dell’Emergenza Urgenza che da oltre un anno hanno visto la loro attività quotidiana in larga parte stravolta e si sono confrontati con il lato più impegnativo e doloroso del percorso di cura in questa emergenza sanitaria”.

    “Dopo mesi in cui le ferie sono state o ridotte oppure rifiutate – denunciano ancora – è per noi inaccettabile pensare che proprio agli specialisti che hanno affrontato la malattia sull’ultima linea difensiva non sia concesso un adeguato riposo con grave pregiudizio per la salute loro e dei pazienti”.

    “Le donne e gli uomini che ogni giorno sono in prima linea a curare i malati – concludono – a lottare contro l’epidemia e anche a morirne, con grande professionalità, spirito di servizio e attaccamento al proprio lavoro, dovrebbero essere messi nelle migliori condizioni possibili di operare per la sicurezza e la salute di tutti. A tal fine l’AAROI-EMAC Toscana ha, pertanto, inviato una lettera ai vertici regionali e per conoscenza ai direttori generali delle Aziende per richiedere un incontro urgente”.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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