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giovedì 28 Marzo 2024
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    I sacchi rossi per i rifiuti dei positivi al Covid, critiche: “E’ una lettera scarlatta, lede la privacy”

    Proteste per la nuova modalitĂ  di raccolta. Ma dal picco di 2mila utenze "positive" della prima ondata siamo alle attuali 21mila. Alia assicura che esposizione e passaggio saranno rapidi e notturni

    La comunicazione di Alia, il gestore del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti nelle province di Firenze, Prato e Pistoia è di ieri.

    # Covid-19: raccolta rifiuti utenti positivi in isolamento con sacchi rossi ed esposizione stradale

    Sappiamo quanto sia difficile il ritiro dei rifiuti domestici delle persone in isolamento per la positivitĂ  al Covid-19.

    Impossibilitate a uscire di casa, sospesa la differenziazione, devono mettere tutto insieme e consegnare al gestore.

    Durante la prima ondata, con una quantitĂ  di contagi alta ma sostenibile, il sistema ha retto.

    In questa seconda ondata, con l’aumento esponenziale delle persone positive, il ritiro alla porta di casa è andato presto in difficoltĂ .

    Tanto che la stessa Regione Toscana ha emesso nuove regole che Alia ha fatto proprie disponendo le nuove modalità di raccolta indicate ieri, martedì 24 novembre.

    Che prevedono questa organizzazione: “Alia fornirĂ  agli utenti un kit, comprensivo di sacchi rossi e materiale per la chiusura quale nastro adesivo o fascette, da utilizzare per esporre i rifiuti prodotti (superando, quindi, il bidoncino nero in precedenza utilizzato) su pubblica via, seguendo un calendario, in cui viene garantito il servizio di ritiro 2 volte a settimana, preferibilmente in orario notturno” (qui il servizio del TGR regionale della Toscana).

    # Covid-19: raccolta rifiuti utenti positivi in isolamento con sacchi rossi ed esposizione stradale

    Sul colore dei sacchi, scelto per renderli distinguibili dagli altri e per tutelare al massimo gli operatori del servizio di raccolta (rendendone allo stesso tempo piĂą rapido il passaggio), fin da subito sono iniziate a piovere critiche feroci.

    Una sorta di “lettera scarlatta” ci hanno scritto molti lettori. Lesione del diritto alla privacy, in particolare su questioni riguardanti il proprio stato di salute, dicono molti altri.

    Il tutto in un contesto esplosivo e, passateci il termine, quasi bipolare (con in mezzo miriadi di sfumature): in cui, da mesi, c’è chi chiede “che si facciano i nomi” dei contagiati e chi, all’opposto, non vorrebbe neanche gli aggiornamenti suddivisi per comuni.

    Insomma, si può capire bene quanta polemica stia creando questa scelta. Che come tutte le scelte in tema Covid è, a dir poco, difficile. Quasi impossibile.

    E in questo caso deve tenere insieme le indicazioni di Istituto Superiore di SanitĂ  e Regione Toscana; un sistema di raccolta porta a porta che non poteva piĂą reggere i numeri esponenziali dei contagi; la salubritĂ  delle case, dove ci sono situazioni ormai chiare di rifiuti che rimangono per settimane; la tutela della privacy delle persone malate. Insomma, un bel labirinto.

    Intanto qualche dato, fornito dalla stessa Alia: durante la prima ondata il picco di utenti positivi da raggiungere nelle province di Firenze, Prato e Pistoia era arrivato a 2.025 persone, con 20 squadre a occuparsene.

    Ad oggi, sempre nelle tre province, siamo a 21mila persone positive da servire in maniera specifica. Con 80 squadre e 30 persone al telefono, in continuo contatto con Asl Toscana Centro e Comuni, per tenere aggiornati e “puliti” i file con le utenze. Nelle quali c’è turnover in base alle negativizzazioni.

    La nuova modalitĂ  con la quale Alia provvederĂ  al ritiro dei rifiuti dei positivi al Covid rispetta da un lato le ordinanze emessa dalla Regione Toscana (ORDINANZA 114 + ALLEGATO), e dall’altro le indicazioni dell’Istituto Superiore di SanitĂ , che chiede di non differenziare, maneggiare il meno possibile e inviare rapidamente a termovalorizzazione.

    “Questa raccolta – precisa il gestore, sentito dal Gazzettino del Chianti – si aggiunge comunque a quella domiciliare per chi non riesce a portare fuori il sacchetto. Se una persona è in casa da sola, a letto, con la febbre, non chiediamo certo di uscire a portare il sacchetto”.

    Fondamentale, anche per rispondere a chi sta “gridando” alla violazione del diritto alla privacy, la modalitĂ  di raccolta.

    “Gli orari di esposizione – conferma Alia in conclusione – saranno il piĂą possibile durante il coprifuoco, esposizioni notturne insomma. Il ritiro sarĂ  velocissimo, con mezzi appositi”.

    Insomma, l’obiettivo è quello di tenere i sacchi fuori dalle case il meno possibile. 

    @RIPRODUZIONE RISERVATA 

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