TOSCANA – E’ una sorta di bacchettata sulle nocche quella data questa mattina dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ai cittadini della nostra regione.
Una bacchettata relativa a come alcuni, molti, stanno vivendo questa fase della pandemia da Covid-19.
“Passeggiando un po’ per le strade – dice Rossi – e vedendo anche foto, video e messaggi, ci si accorge che ci sono molti cittadini che, andando oltre ogni considerazione dei comitati scientifici, dell’OMS e del buon senso, hanno deciso che non ci sono più rischi per la pandemia”.
“Pertanto – aggiunge – non portano mai le mascherine, si assembrano calorosamente e non si lavano né si disinfettano le mani. A mio parere o sono ignoranti o sono incoscienti o sono irrispettosi”.
“Ma se dovessi scegliere – prosegue il Governatore regionale – direi che sono irrispettosi prima di tutto della salute degli altri. E ancor di più di quei lavoratori che sono costretti a lavorare, con disagio, con la mascherina per ore e ore. Come nei bar, nei ristoranti, negli uffici pubblici e nei servizi in genere”.
“Ancora una volta – accusa – c’è un Paese serio e un Paese che bellamente se ne frega. Mi chiedo se le prefetture e le forze dell’ordine e i vigili urbani non abbiano ancora un compito di vigilare con ragionevolezza all’applicazione di decreti ed ordinanze che sono tuttora in vigore”.
“Durante il lockdown – dice ancora Rossi – si è visto rincorrere chi sulla spiaggia si faceva in solitudine una corsetta al mattino, oppure sono state elevate multe a chi si allontanava di cento metri in più del consentito dalla propria abitazione. Ora più niente. Chiedo invece che, senza esagerare, chi ha il dovere di controllare riprenda a farlo”.
“Faccio inoltre presente – riprende – che la nostra ordinanza sull’obbligo delle mascherine (la prima in Italia) fin dall’inizio ne prevedeva l’obbligo in presenza di assembramenti. Già allora noi siamo stati ragionevoli ma non possiamo tollerare che ancora una volta chi disattende le regole non sia neppure richiamato a fare il suo dovere”.
“Si rischia la solita Italia della doppia verità – conclude – quella delle grida manzoniane che nessuno poi cerca di far rispettare”.
@RIPRODUZIONE RISERVATA