FIRENZE – “Negli ultimi giorni si è registrato un progressivo aumento dei ricoveri nei presidi ospedalieri dell’Asl Toscana Centro, in cui sono ancora attivi i setting Covid presso l’ospedale Santa Maria Annunziata (Osma) di Ponte a Niccheri, il Santo Stefano di Prato, il San Jacopo di Pistoia”.
Inizia così l’analisi dell’Azienda sanitaria che copre le province di Firenze, Prato e Pistoia. Aggiornata ad oggi, mercoledì 11 agosto.
“La scorsa settimana – prosegue l’Ausl TC – è stata aperta di nuovo l’area Covid ordinaria presso l’ospedale San Giuseppe di Empoli e da questo lunedì, 9 agosto, anche al Santa Maria Nuova con 11 posti letto”.
Ad oggi in Asl Centro risultano 146 pazienti ricoverati, di cui 120 pazienti in degenza ordinaria, 6 in terapia intensiva e 26 in cure intermedie.
Nel dettaglio per singoli presidi ospedalieri: 27 pazienti sono ricoverati presso l’Osma, 24 al San Iacopo, 27 al Santo Stefano, 11 al San Giuseppe e 7 al Santa Maria Nuova.
Relativamente ai ricoveri in terapia intensiva risultano così distribuiti: uno presso l’Osma, 2 al Santo Stefano e 3 al San Jacopo; 14 sono ricoverati presso le cure intermedie al Centro Covid Pegaso di Prato e 12 a Villa i Glicini di Firenze.
L’Azienda sanitaria sta valutando “la possibilità di un ulteriore incremento di posti letto nelle prossime settimane secondo l’andamento epidemiologico della malattia e il progressivo aumento nell’ultimo periodo dei casi positivi”.
Poi, il capitolo relativo alla situazione (dal punto di vista della vaccinazione) dei ricoverati. Con i dati che, anche in questo caso, sono aggiornati ad oggi.
Circa il 67% dei pazienti Covid attualmente ricoverati in Asl Centro non risulta vaccinato, il 12% di questi ha ricevuto soltanto una dose di vaccino. L’età media dei ricoverati è 61 anni. La quasi totalità dei ricoverati under 50 (l’87%) non risulta vaccinata.
Relativamente al totale dei pazienti Covid ricoverati presso i presidi dell’Asl Centro, 15 sono quelli non vaccinati ricoverati presso l’ospedale San Jacopo di Pistoia, 7 presso il San Giuseppe di Empoli, 21 al Santo Stefano e 17 presso l’Osma di Firenze.
Infine, 5 dei 6 pazienti ricoverati in terapia intensiva con sintomatologia da Covid non risulta vaccinato.
“Questi dati sono del tutto coerenti con quanto osservato in Italia dall’Istituto Superiore di Sanità – sottolinea il dottor Francesco Cipriani, direttore epidemiologia Ausl Centro – e da quanto si sta registrando in tutti i Paesi che hanno un programma avanzato di vaccinazione della popolazione”.
“La vaccinazione – riprende – è l’arma più potente per contenere la diffusione dell’epidemia e soprattutto ridurre al minimo i casi gravi che richiedono ospedalizzazione e terapie intensive. Per non parlare dei decessi da Covid-19, quasi scomparsi con la progressiva estensione della vaccinazione”.
“Se non ci vacciniamo – ammonisce – l’unica alternativa efficace è il distanziamento tra le persone e il ritorno a chiusure, divieti e restrizioni che già hanno messo in ginocchio il benessere economico e sociale del Paese”.
“Vaccinarci o chiuderci – conclude – Bisogna prenderne coscienza e decidere: ognuno è chiamato a prendersi la responsabilità delle scelte e delle conseguenze per sé e per la collettività. Inutile girarci intorno”.
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