FIRENZE – E’ un Enrico Rossi al quale non va proprio giù la scelta di riaprire, dal 3 giugno, la libera circolazione fra tutte le regioni d’Italia.
Da giorni lo dice, a più riprese. E nel tardo pomeriggio di un sabato che vede la Toscana con solo 6 nuovi contagi da Covid-19 guarda oltre il 2 giugno. E non le manda a dire. Di nuovo.
“Dunque, sembra che verrà riaperta tutta l’Italia – dice Rossi affidando il suo pensiero ai suoi canali social – Se è così, non posso fare altro che adeguarmi. Ma non sono convinto”.
“Mi chiedo – rilancia – per quale ragione la Lombardia, che ha un livello di positivi molto più alto di altre regioni, debba essere trattata come le altre, con il rischio di mettere nuovamente in giro i contagi”.
“Più prudenza forse sarebbe stata opportuna – sottolinea – per i Lombardi e per tutti gli italiani”.
“Io non sono uno sceriffo – e qui arriva l’affondo, durissimo – né voglio raccontare sciocchezze su patenti sanitarie impossibili, ma vedere Fontana e anche Sala così spinti verso le riaperture, dopo il disastro che proprio in Lombardia ha avuto il suo epicentro, mi lascia sbalordito e contrariato”.
“Chissà – conclude – se si sarebbe fatto lo stesso se al posto della Lombardia ci fossero state altre regioni, magari del Sud…”.
E c’è da scommettere che fino al 3 giugno non sarà l’ultima uscita del presidente della Regione Toscana sul tema.
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