FIRENZE – Il dato ormai è ampiamente stabilizzato: si ripete da settimane, mesi. E certifica l’importanza dei vaccini.
Che, in particolare completando il ciclo con la terza dose, il cosidetto “booster”, proteggono in modo determinante dallo sviluppo della malattia grave da Covid-19.
Fino a tenere al riparo dalla terapia intensiva in modo enormemente superiore rispetto a chi, ancora, non si è voluto vaccinare.
Lo raccontano una volta di più i dati diffusi oggi, martedì 25 gennaio, dal presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani.
Sono quelli riferiti agli ingressi nelle terapie intensive Covid di tutti gli ospedali toscani (Asl e aziende universitarie) nella settimana dal 17 al 23 gennaio. In particolare è il tasso di ingresso per milione di abitanti.
Da precisare che come vaccinate, per quanto riguarda questa statistica, sono considerate tutte le persone over 15 anni che abbiano ricevuto almeno una dose.
E quindi fra i vaccinati sono considerati anche tutti coloro che, con una singola dose, non possono essere certo protetti come chi la le tre dosi.
Nonostante questo, nei sette giorni presi in esame (ma il trend è sempre lo stesso ormai) i non vaccinati sono entrati nelle terapie intensive Covid toscane dieci volte in più dei vaccinati.
In questi sette giorni i non vaccinati hanno dovuto far ricorso alle terapie intensive Covid con un tasso di 104/milione; i non vaccinati 10/milione.
Ovvero, il tasso di ingresso in terapia intensiva è superiore di quasi 10 volte (9,45) per chi non è vaccinato.
Con tutti i rischi del caso dal punto di vista clinico. Il carico del sistema ospedaliero, l’occupazione di posti in terapia intensiva che potrebbero essere utili per altre patologie. E lo stress del personale medico e infermieristico.
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