FIRENZE – Al di là delle preoccupazioni sulla capacità dei vaccini di impedire il contagio da Covid-19, in particolare dal momento della comparsa della variante Omicron, rimane elevata la protezione dalla malattia grave.
A confermarlo sono, ancora una volta, i dati sui nuovi ingressi nelle terapie intensive toscane, diffusi dal presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, relativi al periodo 13-19 dicembre.
Dati che, rispetto a quelli delle settimane precedenti, vedono crescere in modo massiccio la platea dei non vaccinati, che finora erano attorno a 200mila.
Il motivo è presto detto: dal 16 dicembre è diventata vaccinabile anche la fascia d’età 5-11 anni, che al momento è, ovviamente, quasi tutta ancora non vaccinata.
I dati sono comunque, anche con questa “aggiunta” di non vaccinati (che per fortuna sono a bassissimo rischio di incorrere nelle terapie intensive), eloquenti.
Nella settimana dal 13 al 19 dicembre, è finito in terapia intensiva Covid un toscano ogni 28.168 non vaccinati. Mentre fra i vaccinati questa proporzione è di uno ogni 345mila.
Secondo il dato settimanale quindi, un non vaccinato rischia 12 volte in più di un vaccinato di dover ricorrere alla terapia intensiva Covid.
Ricordiamo anche che in questa statistica vengono considerate vaccinate tutte le persone che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino, ma sappiamo quanto una singola dose non sia protettiva.
Insomma, il concetto è chiaramente espresso dai numeri: al momento i vaccini dimostrano tutta la loro efficacia nel difendere le persone dalla malattia grave.
Che vuol dire salvare vite. E non sovraccaricare il sistema sanitario.
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