FIRENZE – Le aggressioni perpetrate verso tutto il personale sanitario non sono più sostenibili e richiedono un intervento protettivo urgente. Serve un altro omicidio per comprendere che dobbiamo fare qualcosa?”.
È dura la presa di posizione del presidente dell’Ordine dei Medici di Firenze, Pietro Dattolo, a stretta distanza dall’ennesimo episodio che poteva sfociare in tragedia, l’aggressione ai danni di una psichiatra e di un’infermiera nel centro di salute mentale di Montedomini, a Firenze.
“A distanza di poco più di un anno dall’omicidio della psichiatra Barbara Capovani, al Santa Chiara di Pisa, la storia ha rischiato di ripetersi” sottolinea Dattolo.
“Quella del Montedomini – rimarca – è, peraltro, soltanto una tra le circa mille aggressioni che i medici, gli infermieri, gli operatori socio-sanitari, gli assistenti sociali, gli educatori e tutte le altre figure che lavorano nel nostro settore, subiscono ogni anno”.
“Non è più ammissibile andare avanti così – tuona il presidente dell’Ordine dei Medici fiorentino – Non è accettabile il pensiero di recarsi al lavoro per assistere il prossimo e rischiare di non fare rientro a casa”.
“Lo diciamo da molto tempo e lo ribadiamo di nuovo – sottolinea – per contrastare questa pericolosa tendenza serve che le istituzioni supportino tutti i soggetti coinvolti in percorsi di sensibilizzazione e prevenzione”.
“La svolta che deve essere compiuta è di carattere culturale – conclude – È un fatto di consapevolezza collettiva. Non è possibile che il personale medico venga abbandonato, di fronte a questi pericoli: il diritto alle cure e quello alla sicurezza non sono scindibili”.
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