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venerdì 26 Aprile 2024
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    Hanno una “carta d’identità” oltre 90 mila cani in provincia di Firenze

    Il 70 per cento degli amici a quattro zampe smarriti viene restituito ai padroni. Il lavoro dell'anagrafe canina

    FIRENZE E TOSCANA – Ogni anno quattromila nuovi amici a quattro zampe arrivano nelle case toscane. Sono i cani e i gatti che ottengono la loro "carta d'identità" con l'iscrizione all'anagrafe canina grazie alla quale, in caso di smarrimento, il 70 per cento degli animali trovati in strada è restituito ai proprietari.

     

    Dai dati dell'igiene urbana veterinaria dell'Ausl Toscana Centro si scopre che i cani in famiglia sono 199.751 di cui 93.781 abitano a Firenze, 48.854 a Pistoia, 19.139 di Prato e 37.977 del territorio Empolese Valdelsa e del Valdarno Inferiore. E i gatti? Sono molti di più, 250 mila in tutto.

     

    Per monitorare meglio l'andamento demografico degli animali da affezione l'azienda sanitaria utilizza ora una nuova piattaforma Sispc (Sistema Informativo Sanitario per la Prevenzione Collettiva) e un nuovo applicativo di anagrafe canina.

     

    Per i cani l’iscrizione all’anagrafe è obbligatoria dal 1987. Fino al 2001 veniva effettuata tramite tatuaggio, dal 2001 con microchip sottocutaneo. Tale iscrizione può essere effettuata presso gli ambulatori sia aziendali sia dei veterinari libero professionisti. Per i gatti l’iscrizione all’anagrafe tramite identificazione con microchip è invece facoltativa.

     

    Monitorare la presenza di cani e gatti serve, spiegano dall'azienda sanitaria, a tenere sotto controllo fenomeni come il randagismo. Su tutti i territori dell’Ausl Toscana Centro (Firenze, Pistoia, Prato, Empoli) nel 2015 sono stati recuperati ad esempio 2.360 cani che erano stati abbandonati o smarriti. Il 70 per cento di questi è stato restituito ai proprietari grazie all’anagrafe. Se a questa percentuale si aggiunge anche quella relativa ai cani adottati da nuovi proprietari in canile, il buon esito di tale attività arriva fino al 96 per cento.

     
    Le attività sanitarie sugli animali di città dell’Igiene urbana veterinaria comprendono anche il monitoraggio delle colonie feline. Per tenere sotto controllo una popolazione capace di performance demografiche notevoli come quella dei gatti, nelle 2.590 colonie feline censite in ambito aziendale, sono effettuati ogni anno circa quattromila interventi di sterilizzazione.

    Questa attività istituzionale, che prevede l’utilizzo di apposite sale operatorie, è affiancata dall’opera di veterinari libero professionisti convenzionati, che permette una buona copertura del territorio. Gli interventi complessivi dell’igiene urbana veterinaria aziendale devono la loro efficacia anche a una collaborazione con enti, associazioni di volontariato, professionisti pubblici e privati, che ogni giorno danno il loro contributo per aiutare cani e gatti in difficoltà.

     

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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