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venerdì 26 Aprile 2024
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    Da un furto in casa a Tavarnuzze un’indagine che ha coinvolto i “Compro Oro”

    I carabinieri della Compagnia di Scandicci e un'operazione che ha smantellato una rete articolata e ingegnosa

    FIRENZE – Tutto è iniziato da un furto in abitazione, avvenuto il 30 agosto dello scorso anno a Tavarnuzze: dove era stato rubato, tra l’altro, un telefono cellulare. Ed era stata rinvenuta una tessera sanitaria riconducibile ad un cittadino albanese.

     

    Le successive indagini hanno consentito di accertare l’esistenza di un gruppo di albanesi dediti ai furti in abitazione (sulle province di Firenze e Prato), messi in atto nell’arco orario compreso tra le 17 e le 22.

     

    Altri connazionali, complici di questa "batteria operativa", provvedevano poi a "monetizzare" i preziosi rubati, anche spedendoli in Albania con bus di linea.

     

    I gravi indizi di colpevolezza raccolti, nonché il fondato pericolo di fuga, hanno portato il pm, Leopoldo De Gregorio, a emettere un decreto di fermo a carico di sei albanesi dell’età compresa tra i 27 e i 37 anni, eseguito il 16 dicembre 2015 nei confronti di cinque dei sei indagati (uno è tuttora latitante) e contestualmente si procedeva a sottoporre al fermo della polizia giudiziaria un albanese, classe ’90, ulteriore componente della banda di ladri, mai identificato prima di quella data e rintracciato presso l’abitazione abitata di un complice.

     

    Nel decreto di fermo venivano contestati 26 tra furti consumati o tentati, avvenuti tra il 4 novembre e il 5 dicembre 2015, a Prato, Firenze e provincia.

     

    Ma non era finita qui: durante i numerosi servizi di osservazione eseguiti nel corso delle indagini, sono stati individuati egli esercenti compiacenti che riacquistavano i preziosi asportati nel corso dei furti, in particolare veniva recuperata refurtiva presso l’oreficeria “Gold Trend” (per un valore di circa 2.300 euro), presso il Compro Oro “La Boutique” (per un valore di 3.865 euro), presso il Compro Oro “Soldi Subito” (per un valore di 805 euro).

     

    In tutte le circostanze, appena gli interessati si erano allontanati dal negozio è stato eseguito un controllo da parte dei militari della Compagnia di Scandicci che ha permesso di rinvenire e sequestrare svariati monili in oro, consegnati poco prima dai due albanesi. La maggior parte della merce sequestrata è stata poi riconosciuta da una vittima.

     

    In conclusione, l’attività, al momento, ha consentito di: eseguire cinque decreti di fermo; sottoporre a fermo d’iniziativa della polizia giudiziaria un ulteriore componente della banda di ladri; deferire a piede libero per riciclaggio i sei proprietari/addetti ai citati compro oro/gioielleria; deferire a piede per ricettazione di refurtiva varia (cellulari, attrezzi agricoli, motociclo) otto soggetti di nazionalità straniera; deferire a piede libere un italiano per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

     

     

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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