FIRENZE – E’ stato il formaggio a provocare l’infezione intestinale nel piccolo ricoverato all’Ospedale Meyer, e a confermarlo sono i risultati delle analisi microbiologiche condotte dall’Istituto Zooprofilattico sperimentale del Lazio e della Toscana (IZS) e dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) su campioni prelevati dalla unità funzionale complessa fiorentina di sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare
Le indagini, effettuate sia sull’alimento che sui campioni biologici del piccolo paziente, hanno infatti confermato il sospetto avanzato dagli operatori della AUSL Toscana Centro: la sindrome emolitico uremica diagnosticata nel bambino di appena 14 mesi è connessa al consumo del formaggio risultato contaminato da escherichia coli.
Le analisi dell’IZS e dell’ISS hanno quindi avvalorato i sospetti nati nella fase dell’indagine epidemiologica condotta dagli operatori dei dipartimenti di prevenzione della Azienda Sanitaria che lo scorso martedi (15 marzo) avevano prontamente disposto il ritiro dal commercio dell’alimento proveniente dalla Romania e prodotto dalla ditta SC Bradet s.r.l., e contemporaneamente proposto l’avvio del sistema di allerta al fine di bloccare la distribuzione e la commercializzazione del prodotto per garantire la sicurezza dei consumatori.
L’episodio ha dato adito anche ad un intervento del Ministero della Salute al fine di rivalutare l’efficacia del sistema di allerta in tutti gli Stati dell’Unione Europea in considerazione degli ottimi livelli presenti in Italia.
di Redazione
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