spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
lunedì 2 Dicembre 2024
spot_img
spot_img
Altre aree
    spot_img

    Bimbo con ernia diaframmatica nato al Meyer: riuscito l’intervento effettuato con tecnica toracoscopica mini-invasiva

    Dopo più di dieci anni, il Meyer è tornato ad accogliere la nascita di un bambino affetto da questa rara e grave malformazione congenita

    FIRENZE –  È stato preso in braccio oggi per la prima volta dalla sua mamma il piccolo affetto da ernia diaframmatica nato al Meyer il 30 ottobre scorso e subito affidato alle cure degli specialisti della Tin, la Terapia intensiva neonatale.

    All’indomani del parto, avvenuto con un cesareo programmato, il neonato è stato sottoposto a una delicata operazione chirurgica effettuata in toracoscopia.

    Un intervento all’avanguardia effettuato con una tecnica mini-invasiva che ha accelerato i tempi di ripresa del bimbo, permettendogli inoltre di non riportare alcuna cicatrice.

    Prima di procedere è stato necessario verificare che le sue condizioni si stabilizzassero dal punto di vista emo-dinamico e che i parametri respiratori fossero ottimali. L’attesa non è stata lunga.

    Il piccolo è infatti arrivato in Tin nell’ambulanza più sicura del mondo: la pancia della sua mamma.

    La madre, infatti, ha partorito in una delle sale operatorie dell’AOU Meyer Irccs, trasformata, per l’occasione, in sala parto.

    Un intervento con tecnica mini-invasiva

    Per correggere la grave e rara malformazione da cui era affetto, l’equipe chirurgica ha praticato tre fori nel suo torace: uno del diametro di cinque millimetri e gli altri di tre millimetri.

    Queste minuscole aperture hanno consentito il passaggio di strumenti di ultima generazione (anche questi di appena tre millimetri) grazie ai quali la parte dell’intestino fuoriuscita a causa della malformazione è stata riposizionata nella sede originaria e il torace è stato chiuso con una sutura primaria.

    Il tutto è avvenuto sotto l’occhio di una microscopica sonda munita di telecamera. L’intervento, durato in tutto un’ora e venti minuti, è perfettamente riuscito.

    A coordinare l’equipe chirurgica è stato il professor Mario Lima, uno dei maestri della chirurgia pediatrica italiana del Sant’Orsola di Bologna che ha avviato una collaborazione con il pediatrico fiorentino.

    Accanto a lui, i colleghi Roberto Lo Piccolo ed Elisa Severi, mentre il professor Zaccaria Ricci ha monitorato il piccolo paziente sotto il profilo anestesiologico e rianimatorio.

    Subito dopo l’operazione, il neonato è tornato nella sua cullina della Tin, diretta dal dottor Marco Moroni.

    Come detto, non ha alcuna cicatrice e non è stato necessario tagliare alcun muscolo, limitando gli effetti collaterali che un intervento tradizionale avrebbe sicuramente provocato.

    Il decorso post-operatorio sta procedendo nel migliore dei modi: il piccolo è stato progressivamente stubato e ora respira in modo autonomo. Oggi, come detto, è stato anche avvolto dall’abbraccio della mamma.

    Un parto eccezionale

    La riuscita dell’operazione del piccolo è stata un grande successo per il Meyer.

    Dopo più di dieci anni, il Meyer è tornato ad accogliere la nascita di un bambino affetto da questa rara e grave malformazione congenita che colpisce un neonato ogni 3.000.

    Per garantire la massima sicurezza della mamma e del suo piccolo, l’ospedale pediatrico fiorentino ha ospitato una equipe anestesiologica e ostetrica dell’ospedale di San Giovanni di Dio: sono stati loro ad assistere la mamma durante il parto eseguendo un cesareo programmato. 

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

    Sostieni il Gazzettino del Chianti

    Il Gazzettino del Chianti e delle Colline Fiorentine è un giornale libero, indipendente, che da sempre ha puntato sul forte legame con i lettori e il territorio. Un giornale fruibile gratuitamente, ogni giorno. Ma fare libera informazione ha un costo, difficilmente sostenibile esclusivamente grazie alla pubblicità, che in questi anni ha comunque garantito (grazie a un incessante lavoro quotidiano) la gratuità del giornale.

    Adesso pensiamo che possiamo fare un altro passo, assieme: se apprezzate Il Gazzettino del Chianti, se volete dare un contributo a mantenerne e accentuarne l’indipendenza, potete farlo qui. Ognuno di noi, e di voi, può fare la differenza. Perché pensiamo che Il Gazzettino del Chianti sia un piccolo-grande patrimonio di tutti.

    Leggi anche...