FIRENZE – “Purtroppo oggi, dopo quasi sette anni dall’introduzione della legge, ancora in pochi sono a conoscenza della procedura da seguire per depositare il testamento biologico. Come Ordine dei Medici e con la nostra Commissione Bioetica cerchiamo di promuovere le Disposizioni Anticipate di Trattamento perché troviamo sia un segno di civiltà”.
A dirlo è Pietro Dattolo, presidente dell’Ordine dei Medici di Firenze, in seguito all’incontro di mercoledì 27 marz,o a sette anni dalla legge 219, o biotestamento.
Hanno partecipato Alessandro Toccafondi (psicologo), Giuseppina Simone (nefrologa), Gabriele Gori (anestesista), Michela Nesi (palliativista), e Silvia Pecorini (operatore amministrativo) designando le modalità per la stesura delle Disposizioni Anticipate di Trattamento.
“C’è ancora del lavoro da fare – dice Dattolo – per diffondere tra i cittadini l’esistenza del diritto alle Disposizioni Anticipate di Trattamento”.
“Si tratta – ricorda – di una manifestazione anticipata della propria volontà riguardo ai trattamenti sanitari, qualora, a causa di gravi condizioni di salute, venga meno la capacità di autodeterminarsi. È un diritto”.
“È sufficiente prenotare un colloquio nelle strutture sanitarie adibite – conclude il presidente – dove un’equipe di medici, psicologi, anestesisti e altre professioni del settore aiuterà il cittadino a redigere il biotestamento con eventuale nomina di un fiduciario”.
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