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venerdì 8 Dicembre 2023
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    Camera di Commercio di Firenze: “In Toscana più di 50mila dimissioni volontarie nel primo trimestre 2022”

    "Siamo davanti a cambiamenti epocali" commenta il presidente Leonardo Bassilichi. Nell'area metropolitana sempre maggiori i problemi per chi cerca manodopera

    FIRENZE – L’ultima tendenza viene dagli Stati Uniti e si chiama “great resignation”: l’uscita volontaria dal mondo del lavoro, o meglio dal lavoro dipendente.

    La pandemia ha spinto molte persone a ripensare la propria carriera e il bilanciamento vita-lavoro.

    Il fenomeno riguarda tutti i Paesi occidentali e sembra destinato a diventare strutturale. In Italia, nel primo trimestre di quest’anno, sono state 519mila le dimissioni volontarie, e secondo le prime stime più di 50mila in Toscana (dove nel 2021 erano state tra 130 e 160mila).

    “Siamo davanti a cambiamenti epocali, ai quali le imprese devono poter rispondere con gli strumenti adeguati e la giusta flessibilità, perché oggi sempre più persone guardano alla qualità della vita e anche alla qualità del lavoro”, commenta Leonardo Bassilichi, presidente della Camera di Commercio di Firenze.

    Non solo dimissioni volontarie, che per un’azienda vogliono dire costi e disagi (diretti e indiretti): il mercato del lavoro, in Toscana come nel resto d’Italia, soffre di una crescente divaricazione tra domanda e offerta.

    Nella città metropolitana fiorentina, nel trimestre maggio-luglio, in base all’ultimo report dell’Ufficio studi della Camera di Commercio di Firenze (su dati Excelsior-Unioncamere), le imprese hanno previsto 32.810 nuove assunzioni, il 21% in più dello stesso periodo del 2019 (ultimo dato pre-Covid), ma la difficoltà di reperimento ha superato il 41% rispetto al 30% di tre anni fa.

    Il 68,2% delle nuove assunzioni di oggi sono a tempo determinato, contro il 19,4% a tempo indeterminato. Vent’anni fa questa proporzione era capovolta (nel 2001 il 57,6% dei nuovi ingressi era a tempo indeterminato e il 31,2% determinato).

    Tra le dieci figure professionali più richieste ci sono cuochi e camerieri (16,9% del totale), addetti ai servizi di pulizia (15,2%), commessi (5,8%), personale amministrativo e di segreteria (5,6%), operai specializzati (4,7%) esperti di marketing (4,3%), informatici (3,9%).

    Aumenta il livello di scolarizzazione e di specializzazione ricercato dalle imprese. E cresce la richiesta di competenze green e digitali, che nei prossimi cinque anni riguarderanno rispettivamente il 56% e il 50% del fabbisogno di personale.

    “Per rispondere a queste esigenze dobbiamo lavorare sulla formazione, puntando su scuole di alta qualificazione tecnica e professionale, come nel caso degli Its” dice Giuseppe Salvini, segretario generale della Camera di Commercio di Firenze.

    “La nostra Camera – fa sapere – è impegnata sul fronte dell’orientamento dei giovani, con oltre 5mila studenti delle superiori coinvolti quest’anno nei programmi realizzati insieme al Ministero”.

    “Sul territorio inoltre – conclude Salvini – abbiamo modelli virtuosi, penso al Polimoda e alla Scuola di Scienze aziendali, che non a caso hanno livelli di placement superiori al 90%, ai quali ispirarsi per preparare le nuove generazioni al mondo del lavoro”.

    Per quanto riguarda questo aspetto, è stata presentata in Camera di Commercio la nuova piattaforma interattiva smartfutureorienta.it, nata dall’esperienza di Smart Future Academy, con l’obiettivo aiutare gli studenti delle scuole superiori italiane a capire cosa fare nel mondo del lavoro.

    “La piattaforma – spiega Lilli Franceschetti, presidente di Smart Future Academy – è uno strumento interattivo che servirà alla imprese per presentarsi in maniera innovativa ai giovani. E a questi per orientarsi meglio nella scelta delle prime esperienze lavorative  ma in generale pensiamo di facilitare l’incontro di domanda e offerta in un momento in cui le cose sembrano complicarsi su entrambi i fronti”.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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