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domenica 27 Aprile 2025
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    Cani e gatti potranno entrare in strutture sanitarie ed ospedali toscani. Ecco le regole

    La prima azienda ad aver approvato un regolamento sull’accesso degli animali nelle proprie strutture era stata l’Asl Toscana Sud Est, a novembre 2024

    TOSCANA – Cani e gatti  – ma anche altri animali da affezione, se iscritti negli appositi registri dell’anagrafe animale – potranno entrare nelle strutture sanitarie toscane, nelle cliniche convenzionate e nelle Rsa.

    La giunta regionale individua le linee guida per l’accesso degli animali, nella convinzione che la visita del “compagno” a quattro zampe o con le ali di casa, per molti un componente della famiglia a tutti gli effetti, possa contribuire al benessere fisico e mentale, all’umore e alle relazioni della persona.

    Soprattutto nei casi di pazienti di lunga degenza, costretti a stare lontano dalla propria abitazione per molto tempo.

    Con la delibera, presentata dall’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini e fortemente voluta dal presidente Eugenio Giani, la Toscana fa dunque un ulteriore passo in avanti nell’attenzione all’umanizzazione delle cure, estendendo l’esperienza pilota avviata  a novembre 2024 dall’Asl Toscana Sud Est.  

    A questo punto sarà compito delle direzioni sanitarie dei presidi individuare le procedure per l’accesso degli animali durante gli orari di visita. 

    “È un’opportunità che rafforza il nostro impegno per un sistema sanitario sempre più vicino ai bisogni delle persone” sottolinea il presidente Giani.

    “Salute non vuol dire solo assenza di malattie o di infermità – spiega l’assessore Bezzini – comprende anche anche il benessere fisico, mentale e sociale ed è scientificamente comprovato che il contatto con gli animali apporta benefici significativi al percorso di cura”.

    “Con questo atto – conclude – andiamo ad uniformare le misure di accesso degli animali di affezione”. 

    Le strutture dovranno disporre di un preciso regolamento interno, da condividere con il servizio veterinario del territorio. Naturalmente nell’autorizzare o meno l’ingresso si terrà di conto delle condizioni cliniche e di salute dei pazienti. La Regione ha comunque già fissato alcuni punti fermi.

    L’accesso sarà ad esempio limitato ad animali in buona salute, identificati e iscritti all’anagrafe, che dovranno essere muniti di certificato veterinario redatto non oltre un mese prima e trattati da non più di trenta giorni e da non meno di tre contro parassiti interni ed esterni.

    Una volta entrati nelle strutture, gli animali dovranno essere permanentemente sotto il controllo e la responsabilità di chi li accompagna. E’ richiesta una polizza assicurativa. 

    Il cane dovrà avere al seguito la museruola e dovrà essere condotto al guinzaglio, lungo non più di un metro e mezzo. Altri animali devono essere trasportati e custoditi in trasportino. Sono previsti anche corsi per il personale, su come avvicinare e gestire gli animali. 

    Studi scientifici hanno verificato che l’interazione con gli animali da affezioni, con i cani nell’esperimento, aumenta le concentrazioni di ossitocina, diminuisce i livelli di cortisolo e riduce il rischio di malattie cardiovascolari.

    L’esperienza dell’Asl Toscana sud est

    La prima azienda ad aver approvato un regolamento sull’accesso degli animali nelle proprie strutture era stata l’Asl Toscana Sud Est, a novembre 2024.

    La procedura individuata prevede che l’accesso, limitato all’orario di visita, debba essere comunicato almeno ventiquattro ore prima al personale sanitario.

    Per gli ospedali deve essere concordato con il servizio di accoglienza il percorso per raggiungere la saletta di uso comune dove si svolgerà la visita. In ciascuna struttura è consentita la presenza di un solo animale per volta e le visite saranno pianificate per non creare sovrapposizioni.

    Alcuni reparti sono interdetti: gli animali non potranno accedere al pronto soccorso, a neonatologia, alle aree ambulatoriali, di dialisi, di prelievo e di ristoro, nei day hospital e nelle sale operatorie.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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