FIRENZE E TOSCANA – Leggi chiare, abbattimenti ma anche ricerca e monitoraggio, e una filiera per la carne di cinghiale. Luigi Dallai, deputato del Pd, interviene in merito alla questione delle incursioni di cinghiali a Siena e in altri centri abitati del territorio. Il parlamentare senese si è occupato più volte dell’argomento, sollecitando il Governo a elaborare interventi a supporto delle Regioni con l’obiettivo di prevenire e contrastare il fenomeno.
“I danni provocati da alcune specie di fauna selvatica alle produzioni agricole e la presenza di ungulati nelle aree urbane sono problemi che assumono i connotati di una vera e propria emergenza. La saltuaria presenza di ungulati – sostiene Dallai – anche in aree prossime alla città non è casuale, ma nasce da fattori legati all’habitat e agli interventi apportati dall'uomo, sia all'ambiente che alle specie animali in questione".
La soluzione che Dallai propone è un mix tra abbattimenti strarodinari e attività di monitoraggio e ricerca: "Alcune esperienze messe in campo in Toscana ci mostrano che andamenti di crescita demografica degli ungulati pluridecennali devono essere affrontati con un approccio diversificato. Il principio dell’abbattimento è fondamentale, e tuttavia da solo non basta".
Continua Dallai: "Sul fronte normativo non servono stravolgimenti, ma leggi omogenee a livello nazionale e piani chiari che consentano di intervenire e gestire la fauna selvatica in maniera efficace. E’ necessario, infine, creare intorno al cinghiale una filiera che renda questa carne ‘alternativa’ un prodotto da valorizzare nel nostro contesto economico. Il pericolo, invece, è che si vada nella direzione opposta”.
di Redazione
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