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sabato 12 Luglio 2025
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    Fomente e suffumigi, l’allarme dell’ospedale Meyer: “Troppi bambini ustionati”

    Nell'arco di poco tempo, accolti ben sette pazienti con ustioni maggiori: in alcuni casi necessari interventi di chirurgia plastica ricostruttiva con l'impiego di innesti cutanei

    FIRENZE – Non sempre il rimedio della nonna è quello migliore. Anzi, nel caso delle fomente per liberare le vie aeree intasate dal raffreddore, può rivelarsi addirittura pericoloso.

    Negli ultimi mesi infatti, presso il Centro ustioni dell’AOU Meyer Irccs, si è osservato un preoccupante aumento dei casi di ustioni gravi causate da fomentazioni.

    Si tratta di una pratica tradizionale che prevede l’applicazione di impacchi caldi o vapori da acqua bollente su varie parti del corpo per alleviare disturbi respiratori, muscolari o infiammatori.

    Nell’arco di poco tempo, il Meyer ha accolto ben sette pazienti con ustioni maggiori, localizzate principalmente in aree particolarmente delicate come la regione genitale, il torace, l’addome e gli arti inferiori.

    Tali lesioni hanno avuto conseguenze significative, richiedendo lunghi periodi di ricovero e, in alcuni casi, interventi di chirurgia plastica ricostruttiva con l’impiego di innesti cutanei.

    La cute necessaria è stata prelevata, nella maggior parte dei pazienti, dal cuoio capelluto, un’area spesso utilizzata in situazioni di emergenza.

    Un appello alla prudenza arriva quindi da Flavio Facchini, responsabile facente funzioni del Reparto di Chirurgia plastica e del Centro ustioni dell’AOU Meyer Irccs.

    “Le alte temperature degli impacchi – inizia a spiegare – possono causare ustioni di secondo e terzo grado, con danni permanenti alla cute a agli organi. Le ustioni in aree delicate possono compromettere gravemente la funzionalità e la qualità della vita, soprattutto nei bambini”. 

    “I rimedi tradizionali – ricorda – come le fomentazioni, non sono privi di rischi e vanno sempre valutati con cautela, soprattutto quando si applicano su bambini o persone vulnerabili”. 

    “È fondamentale – ammonisce il dottor Facchini – che le famiglie comprendano i rischi concreti di queste pratiche non controllate”.

    Come sempre, in questi casi, la parola d’ordine è prevenzione.  

    “È importante – continua lo specialista – evitare suffumigi e procedure con acqua bollente vicino ai bambini e prestare particolare attenzione a bollitori e pentole che non vanno mai utilizzati vicino ai piccoli, senza controllo diretto”.

    “In caso di disturbi respiratori o muscolari – aggiunge – è opportuno consultare sempre un medico o pediatra prima di adottare rimedi casalinghi”.

    E se, nonostante tutte le attenzioni, l’incidente si verifica, niente fai da te.

    “Nell’immediato – conclude l’esperto – si deve svestire il bambino in maniera rapida e tamponare con acqua a temperatura ambiente (non fredda) per 20 minuti. Ma qualsiasi ustione deve essere immediatamente valutata in un pronto soccorso pediatrico o centro specializzato”.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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