CHIANTI – Alla fine la decisione è stata presa da parte dell'assemblea dei soci del Consorzio Vino Chianti. Una decisione che fa storcere la bocca (per usare un eufemismo) a moltissimi produttori del territorio del Chianti Classico. E non potrebbe essere, sinceramente, altrimenti.
Il motivo è presto detto: anche il vino Chianti, così come il Chianti Classico ormai da anni (peraltro con grandi riscontri nel mondo della critica e sul mercato), avrà la sua "Gran Selezione"
"L'assemblea dei soci del Consorzio Chianti – si legge in una nota – ha approvato la proposta di modifica al disciplinare di produzione: qualità e semplificazione sono le parole d'ordine che hanno guidato gli amministratori del Consorzio nella revisione delle regole alle quali devono attenersi i produttori e gli organismi di controllo".
"La revisione – si evidenzia – messa a punto dal Cda, è stata approvata dai soci del Consorzio e potrà quindi iniziare l'iter di approvazione da parte di Regione Toscana, Ministero dell'Agricoltura e Commissione Europea che si stima richiederà circa due anni. Le proposta di modifica agli 8 articoli del disciplinare di produzione del vino Chianti è stata approvata con percentuali favorevoli tra l'89% e il 99%. Il totale dei voti espressi in assemblea rappresentava il 70% dell'intero corpo sociale".
"Con il nuovo disciplinare – ed eccoci al punto centrale – nasce il Chianti Gran Selezione, il top della qualità dei vini Chianti. Colore rosso rubino intenso, tendente al granata con l'invecchiamento, odore speziato e persistente", il Chianti Gran Selezione avrà una gradazione alcolica minima più elevata (13 gradi), e un invecchiamento di almeno 30 mesi. In particolare si guarda al mercato cinese e americano. E' vietato il fiasco".
Cosa dice la Legge? Quella a cui far riferimento è del 12 dicembre 2016 n. 238, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 302/2016, "Disciplina organica della coltivazione della vite e della produzione e del commercio del vino" (qui il dettaglio).
"Il vino Chianti Gran Selezione – dicono ancora dal Consorzio Vino Chianti – potrà essere prodotto in tutto il territorio di produzione della Denominazione vino Chianti docg".
"L'iter di approvazione del nuovo disciplinare durerà circa due anni – spiega il direttore del Consorzio Marco Alessandro Bani – ma si chiederà che il provvedimento abbia efficacia retroattiva: per questo motivo, chi vorrà potrà iniziare già adesso a produrre Chianti con i criteri dettati per la Gran Selezione e immettere le prime bottiglie sul mercato nell'arco di tre anni. La Gran Selezione offrirà il massimo della qualità e sarà un prodotto di nicchia".
Una decisione, quella di produrre la "Gran Selezione" anche per il Chianti, che viene vista dal mondo del Chianti Classico con grande, grandissima negatività: in pratica come una scelta fatta anche per mettersi in scia al Gallo Nero.
E i mercati, soprattutto quelli meno "educati" al consumo di vino, si sa quanto siano influenzabili: pensate a come spiegare in Cina la differenza fra "Chianti Classico Gran Selezione" e "Chianti Gran Selezione"… .
di MATTEO PUCCI
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