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venerdì 29 Marzo 2024
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    Grande risposta delle imprese ai bandi regionali. Ciuoffo: “Trovare presto altre risorse per riaprirli”

    Un bando, quello per contributi per l'internazionalizzazione, aperto e chiuso in un giorno con l'esaurimento del plafond a disposizione di circa 3 milioni di euro

    FIRENZE – Un bando, quello per contributi per l’internazionalizzazione, aperto e chiuso in un giorno con l’esaurimento del plafond a disposizione di circa 3 milioni di euro.

    Altri due bandi, usciti durante il lockdown e chiusi pochi giorni fa con oltre 410 milioni di investimenti per un totale di 360 progetti presentati e 163 milioni di contributi richiesti.

    Le imprese toscane rialzano la testa dopo la tempesta Coronavirus e dimostrano di voler ripartire con un occhio al futuro.

    Il dato più eclatante è quello del bando per i contributi regionali a sostegno degli investimenti delle imprese toscane per i processi di promozione economica all’estero aperto mercoledì 22 luglio, alle ore 12 e chiuso dopo sole 5 ore con l’esaurimento delle risorse. Solo pochi giorni prima, il 20 luglio, si sono chiusi due bandi a favore delle imprese toscane che presentano progetti di ricerca e sviluppo.

    “C’è una Toscana che reagisce alla crisi – commenta l’assessore alle attività produttive Stefano Ciuoffo – una Toscana che investe, amplia i propri orizzonti commerciali e vuole ripartire. E la Regione è al suo fianco”.

    “La situazione creatasi con la pandemia ha messo a dura prova la nostra economia – aggiunge – e non è il caso di lasciarsi andare a facili ottimismi. Ma i numeri di questi bandi sono confortanti: abbiamo individuato due misure che si sono dimostrate in sintonia con le richieste delle imprese in questo momento di ripartenza, dobbiamo continuare ad avere grande attenzione ai settori nei quali permane ancora incertezza, con interventi che diano risposte alle loro esigenze”.

    “Ma c’è un mondo che vuole ripartire – commenta – che vuole competere sui mercati internazionali senza pedere posizioni ma affrontando di petto la sfida globale post Covid-19”.

    “Anche per questo – prosegue l’assessore regionale – dobbiamo metterci subito al lavoro per reperire altre risorse in modo da far partire presto nuovi analoghi bandi. Il segnale concreto che ci arriva da questa massiccia e immediata partecipazione è positivo e va ulteriormente sostenuto”.

    Il bando internazionalizzazione

    Nel dettaglio, il Bando internazionalizzazione con le edizioni a graduatoria 2014, 2016 e 2017 e con il bando 2018-2020 a sportello, sono stati concessi contributi per 35,2 milioni per 999 progetti e coinvolte 1.210 imprese.

    La riapertura vedeva l’introduzione di alcune novità in favore delle imprese, alla luce dell’esperienza della quarantena e delle modalità nuove introdotte dal lavoro in versione “smart”: tra le spese ammissibili c’erano infatti anche quelle correlate ad attività innovative per lo sviluppo dell’internazionalizzazione con soluzioni gestite in ambiente virtuale, partecipazione a fiere virtuali, realizzazione di vetrine digitali e di eventi promozionali virtuali, realizzazione di “virtual matchmaking”, ovvero lo sviluppo di incontri d’affari e B2B virtuali tra impresa e operatori internazionali, servizi resi da “digital export manager”.

    I due bandi per investimenti in Ricerca e sviluppo avrebbero dovuto chiudere il 30 giugno ma la Regione, a causa delle difficoltà legate alla pandemia che hanno costretto molte aziende ad interrompere o rallentare la propria attività, aveva deciso di prorogarne la scadenza.

    “Poche settimane di proroga che hanno fatto la differenza – spiega l’assessore alle attività produttive Stefano Ciuoffo – perché i risultati sono stati superiori alle previsioni, facendo registrare un autentico successo in termini di adesioni, che sono state il 50% in più rispetto alla precedente edizione dei bandi, nel 2017. Un successo che fa davvero ben sperare non soltanto sulla capacità di reazione del nostro sistema produttivo, ma anche sulla sua propensione all’innovazione”.

    “I progetti presentati infatti – sottolinea – così come previsto dal bando, sono declinati in chiave strategia 4.0. Sia le piccole e piccolissime imprese, sia quelle di maggiori dimensioni, hanno deciso di puntare su settori strategici e su priorità tecnologiche come ICT e fotonica, fabbrica intelligente, chimica e nanotecnologie e agli ambiti applicativi indicati dalla RIS3 (beni culturali, energia e green economy, impresa 4.0, salute e scienze della vita, smart agrifood)”.

    I bandi per R&S

    Il primo bando, destinato ai progetti strategici di ricerca sviluppo e aperto anche alle grandi imprese, ha registrato 59 proposte progettuali presentate da altrettanti partenariati, per un totale di 339 soggetti (oltre alle aziende sono coinvolti organismi di ricerca pubblici e privati, università, ecc) per un importo di investimento richiesto pari a oltre 151 milioni e un ammontare di contributo richiesto pari a oltre 54 milioni.

    Sul secondo bando, riservato alla R&S delle Piccole e medie imprese, sono stati presentati 301 progetti, per un totale di 911 soggetti, un importo di investimento pari a quasi 267 milioni e un ammontare di contributo richiesto pari a circa 109 milioni.

    Rispetto alla precedente edizione dei bandi R&S 2017, i progetti presentati sui 2 bandi sono passati da 246 a 360, con un incremento di quasi il 50%. Le imprese proponenti sono passate da 913 a 1250 e gli investimenti complessivi da 354 a 418 milioni.

    Analizzando le priorità tecnologiche su cui insistono i progetti, il maggior successo è stato registrato dal tema “Fabbrica Intelligente”, su cui si sono concentrate oltre il 50% delle domande complessive.

    “Una tendenza – commenta l’assessore Stefano Ciuoffo – che si era già avvertita nel 2017, si è assolutamente affermata con i bandi in corso, a testimonianza di un sistema industriale toscano che sta investendo e riorganizzando i propri processi produttivi acquisendo e sviluppando le tecnologie proprie di Industria 4.0”.

    “Un altro segnale positivo – conclude – viene dall’analisi della dimensione delle imprese partecipanti, che segnala un deciso incremento di piccole e medie imprese, con il maggior incremento registrato dalle micro imprese e la presenza di un nutrito gruppo di organismi di ricerca, Università e centri di ricerca privati, sempre più coinvolti nelle attività progettuali”.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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