TOSCANA – Sette prenotazioni su dieci negli agriturismo toscani arriva dall’estero. Sono pronti a tornare per trascorrere le vacanze estive nelle nostre campagne migliaia di turisti e famiglie straniere.
Le previsioni da parte degli imprenditori agrituristici sono molto incoraggianti, dopo due anni di assenza forzata causata dall’emergenza sanitaria che avevano fatto registrare una flessione dell’80% degli arrivi nelle strutture regionali.
E un crollo del fatturato tra pernottamenti, ristorazione e souvenir enogastronomici, stimato in 350 milioni di euro in due anni.
A confermarlo è il monitoraggio di Coldiretti Toscana e Terranostra Toscana, l’associazione che raduna gli agriturismo di Coldiretti, in vista della stagione estiva.
“Gli stranieri stanno tornando – commenta Luca Serafini, presidente Terranostra Coldiretti Toscana – e questa è una bellissima notizia. I primi segnali di ripartenza vera li abbiamo iniziati ad intravedere subito dopo la fine dello stato di emergenza, e di pari passo con il graduale allentamento delle misure”.
“La prova generale di Pasqua ci ha dato fiducia – aggiunge – Lo scorso anno, in questo periodo, le prenotazioni erano ancora molto incerte ed il rischio di cancellazione altissimo. Uno scenario molto diverso da quello di oggi che vede il ritorno dei turisti da tutto il mondo”.
I turisti stranieri sono strategici per l’ospitalità, soprattutto nelle mete più gettonate: “Anche perché – dice Coldiretti – hanno tradizionalmente una elevata capacità di spesa per alloggio, alimentazione, trasporti, divertimenti, shopping e souvenir”.
La loro assenza ha pesato enormemente sui conti della aziende agrituristiche con un crollo delle presenze del 67% nel 2020 e del 31,8% nel 2021.
“Se la tavola con la cucina a chilometri zero resta la qualità più apprezzata per scegliere l’agriturismo rispetto ad un’altra struttura ricettiva – continua Coldiretti Toscana – è la spinta verso un turismo di prossimità, con la riscoperta dei piccoli borghi e dei centri minori nelle campagne regionali che ha portato le strutture ad incrementare l’offerta di attività con servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti, ma anche attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici o wellness”.
“La Toscana – concludono dall’associazione – con 5.474 strutture agrituristiche è la regina del turismo rurale nel Bel Paese intercettando da sola un turista su cinque e con la più alta presenza di imprese femminile alla guida aziendale; 4.962 le strutture che offrono alloggio per oltre 85 mila posti letto, 1.880 ristorazione, 1.679 degustazione, 165 campeggio, 758 altre attività”.
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