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venerdì 19 Aprile 2024
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    Imprenditoria femminile e caffè di alta qualità: vi raccontiamo il “Women’s Coffee Project”

    Francesco Giovanchelli (Spazio Caffè Firenze): "Un progetto dove si fondono ricerca e sviluppo. Dove il caffè, oltre essere un piacere, è un mezzo per un fine sociale ed etico"

    FIRENZE – Si chiama “Women’s Coffee Project”. E’ un progetto che unisce caffè ad elevata qualità dal punto di vista organolettico, a giustizia sociale, imprenditoria femminile e… molto altro.

    Ce lo racconta Francesco Giovanchelli, che lo ho sposato in pieno nel suo Spazio Caffè Firenze, torrefazione artigianale nella zona delle Cure, a Firenze.

    Progetto donne: raccontaci il “Women’s Coffee Project”.

    “La mia torrefazione nasce con un’identità precisa: il futuro del caffè passa attraverso scelte aziendali che guardano ad uno sviluppo più etico e sostenibile per il pianeta. In un mondo interconnesso come quello attuale, non possiamo pensare solo al mero guadagno monetario, ma dobbiamo porre in atto scelte che possano garantire la sostenibilità di tutta la filiera. Abbiamo scelto, quindi, di mettere in atto questa filosofia attraverso i nostri prodotti; ed ecco che nasce il Women’s Coffee Project di Spazio Caffè Firenze“.

    Ovvero?

    “Ovvero un progetto di ampie vedute, dove si fondono ricerca e sviluppo. Dove il caffè, oltre essere un piacere, è un mezzo per un fine sociale ed etico. Il progetto ha l’intento di promuovere caffè di alta qualità e la voglia di mettere in risalto il ruolo femminile in tutta la filiera. Il nostro intento è far conoscere e valorizzare le tante aziende produttrici a conduzione femminile, che grazie a programmi governativi specifici e/o di cooperazione nei vari Paesi di origine, puntano ad una crescita sostenibile in termini ambientali e di eguaglianza sociale. Crediamo che il futuro del caffè passi attraverso la protezione dell’ambiente, tecniche di coltivazioni meno impattanti e soprattutto uno sviluppo sociale compatibile con le nuove esigenze dei popoli produttori”.

    Perché ti appassiona così tanto?

    “Perché credo che non si possa essere ciechi dinnanzi al momento storico che il pianeta sta vivendo. Credo fortemente in un consumo di caffè più rispettoso verso ambiente e lavoratori. Perché senza qualità del lavoro non ci può essere qualità del prodotto”.

    Perché dovrebbe appassionare il consumatore?

    “Mettiamola così: io consumatore sono una goccia, ma il mare non è fatto forse di gocce? Ognuno di noi dovrebbe prima di tutto fare scelte di consumo consapevoli per sé stesso e poi di conseguenza per gli altri. Consumare un caffè tracciabile di alta qualità e facente parte di progetti sociali certificati non solo fa bene al proprio organismo ma anche alla comunità. Dovremmo rispolverare il concetto di comunità, perché da troppi anni lo abbiamo messo da parte a favore dell’egoismo personale, ma inevitabilmente facciamo parte di un insieme che lo si pensi o meno. Ognuno di noi ha il potere di cambiare il proprio destino e quello di coloro che fanno parte dell’insieme”.

    Quali i vantaggi che questo progetto porta a chi produce caffè?

    “I vantaggi nell’aderire a questi progetti sono molteplici: un prezzo di acquisto del prodotto più alto per il coltivatore, una rete di professionisti che si dedicano allo sviluppo delle varie piantagioni in termini agricoli e commerciali, ed infine uno sviluppo sociale delle comunità che aderiscono”.

    C’è anche un lavoro grafico al femminile sul progetto vero?

    “Sì, abbiamo voluto fortemente caratterizzare il progetto attraverso la collaborazione con artiste che, grazie al loro talento, potessero trasportare la mia visione del progetto in forma artistica. Un modo per valorizzare questo progetto elevandolo in una visione più ampia ad arte”.

    Spazio Caffè Firenze

    (CONTENUTO SPONSORIZZATO)

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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