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lunedì 14 Ottobre 2024
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    “La miglior schiacciata con l’uva dell’area metropolitana”: in gara 20 pasticcerie e forni

    Mercoledì 18 settembre (da Opera 83 Natural Kitchen) si elegge chi, nella provincia di Firenze (e dintorni) esprime il massimo di questo dolce iconico anche nel nostro territorio

    FIRENZE – Mercoledì 18 settembre alle ore 11, presso OPERA 83 Natural Kitchen di Firenze (via Torre degli Agli 83) avrà luogo la settima edizione dello storico concorso gastronomico “La miglior schiacciata con l’uva” a cui partecipano alcune delle migliori pasticcerie e forni dell’area metropolitana: della provincia di Firenze e… dintorni.

    Vincitore in carica da settembre 2023 il Forno Becagli di Firenze (Borgo Ognissanti). L’evento è aperto al pubblico, che può assistere liberamente.

    Il concorso è organizzato da Festival delle Pasticcerie e da Casa della Nella (catering di tradizioni locali del “pastry chef” Massimo Cortini): dal lontano 2005, in compagnia del giornalista Beppe Pirrone, hanno creato i primi “pastry contest” a Firenze legati alle tradizioni pasticcere locali: in particolare “La miglior schiacciata alla fiorentina” (13 edizioni svolte).

    Poi sono arrivati “Il cantuccio classico”, “Pan di ramerino – Il Medioevo fiorentino”, “Lo zuccotto fiorentino – Il Rinascimento in tavola”, “Il Budino di riso”.

    Ricordiamo che Festival delle Pasticcerie è un contenitore di circa 150 pasticcerie, forni e gelaterie di Firenze, Prato e provincia col quale collaborano tutti i nomi storici e più conosciuti.

    L’evento è svolto in collaborazione con il ristorante naturale e biologico Opera 83 Natural Kitchen, nato nel 2012 dall’esperienza trentennale dello chef Massimo Rabassi con l’obiettivo di coniugare il piacere del buon cibo con un’alimentazione sana, sostenibile, biologica, km 0 e attenta all’ambiente.

    Main sponsor di questo evento Carra Distribuzione spa, principale fornitore di materie prime per tutti i forni e pasticcerie toscane; Alleanza Assicurazioni, storica compagnia italiana da fine ‘800, e Molino Angeli di Pietrasanta, eccellenza toscana e storico produttore di vari tipi di farine. Il Consorzio Vino Chianti presente all’evento e premierà il vincitore dell’edizione 2024 con alcune bottiglie speciali.

    CONCORRENTI E MODALITA’ DI SVOLGIMENTO

    Qui di seguito la lista completa suddivisa per comune di provenienza: Antico Forno Fabbri, Forno Becagli, Pasticceria Bellucci, Pasticceria Cesare, Pasticceria I Dolci di Patrizio Cosi, Forno I 3 Pini, Pasticceria Giorgio, Pasticceria Giulia, Pasticceria Magnolia, Pasticceria Mamma Mia, Forno Monducci, Pasticceria Focacceria Pappa & Ciccia, Forno Pugi (Firenze), Forno Di Nauta (Calenzano), Pasticceria Le Croissant Enri, Le Chicchere pasticceria artigianale (Sesto Fiorentino), Forno Bacci, Pasticceria Caffè Patrizia (Campi Bisenzio), Forno La botteghina di paese (Vinci), Pasticceria Delizia (Poggio a Caiano), Pasticceria Andrea-Ruggini (CompiobbiPontassieve).

    La mattina stessa del concorso, le schiacciate delle pasticcerie-forni finalisti (tutte con uva rigorosamente nera) verranno portate nella location stabilita per le degustazioni.

    I membri della giuria – “pastry chef”, esperti mondo food, giornalisti enogastronomici – dovranno assaggiare in modo “coperto” una porzione di ogni schiacciata non sapendo chi è il produttore e dando successivamente un voto 1-10.

    Chi avrà ottenuto il punteggio più alto sarà dichiarato vincitore. La giuria renderà note solo le prime tre posizioni.

    UN’ALTRA TRADIZIONE STORICA “NOSTRANA”

    La schiacciata con l’uva è un dolce di origine contadina, fatto con ingredienti semplici (farina, olio, zucchero, uva nera) e presente soprattutto nelle zone di Firenze e Prato. Ovviamente anche in territorio chiantigiano, anche se per questa edizione non ci sono “nostri” forni-pasticcerie in gara.

    Le sue origini sarebbero molto antiche e risalirebbero, secondo alcuni, addirittura all’epoca degli etruschi.

    Da allora, la ricetta è stata tramandata fino ai nostri giorni e utilizzata – fino allo sviluppo della pasticceria moderna – soprattutto nelle case del mondo contadino e del ceto meno abbiente durante la vendemmia.

    Infatti già l’uva che per tradizione viene utilizzata (vitigno Canaiolo, dai chicchi piccoli, con molti semi e poco adatta alla vinificazione) è sinonimo di una ricetta legata alla cucina povera.

    In commercio negli ultimi anni è molto sviluppata una versione di uva senza semi per venire sempre più incontro alle esigenze e gusti dei clienti.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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