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martedì 10 Dicembre 2024
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    La Toscana contro le infezioni contratte in ospedale: formazione, prevenzione e sorveglianza

    20 mila i professionisti che ne usufruiranno: non solo personale sanitario ma anche socio sanitario

    FIRENZE – Le infezioni contratte in ospedale – e tra queste quelle originate da batteri resistenti agli antibiotici – costituiscono una delle più diffuse minacce per la salute pubblica.

    La giunta regionale toscana ha approvato di recente un piano triennale, valido dal 2023 al 2025, per contrastarle e che vede impegnate, insieme, aziende sanitarie ed ospedaliere, ospedali privati accreditati, strutture di cure intermedie accreditate, centri di riabilitazione e Rsa. 

    “Si tratta di una sfida complessa, che si affronta con più azioni – spiega l’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini – Prevenzione, appropriatezza nell’uso degli antibiotici, l’uso degli stessi protocolli in tutto il territorio regionale, con una sensibilità diffusa non solo tra gli addetti ai lavori ma anche nel vasto pubblico costituiscono i cardini delle azioni che metteremo in campo”. 

    La Toscana investirà sulla formazione, con un programma straordinario sulle infezioni finanziato con risorse del Pnrr.

    Saranno 20 mila i professionisti che ne usufruiranno: non solo personale sanitario ma anche socio sanitario. Successivamente ne potranno usufruire anche i medici di medicina generale, odontoiatri, farmacisti ed altre categorie professionali.

    Sarà inoltre rafforzata la rete di sorveglianza dell’antibiotico-resistenza costituita dai laboratori di microbiologia delle aziende sanitarie.

    Già oggi in quelle strutture si raccolgono dati sulle specie clinicamente più significative, più resistenti agli antibiotici e causa di batteriemia, ovvero di infezioni del sangue, come Klebsiella pneumoniae o Escherichia coli; adesso l’attività sarà allargata ad ulteriori sorveglianze, in cui saranno coinvolti pure i privati accreditati.

    Il contrasto delle infezioni da batteri resistenti passa anche dall’appropriatezza di uso degli antimicrobici, dal monitoraggio nell’uso di questi e dalla consapevolezza dei cittadini su quale ne sia l’uso appropriato: un’attenzione che riguarda pure l’ambito veterinario.

    Al riguardo sarà promossa una campagna di comunicazione, anche sui social per raggiungere il maggior numero di persone. 

    Tra gli obiettivi del piano c’è pure la volontà di uniformare le modalità di gestione delle infezioni, l’attivazione di protocolli omogenei e il recepimento di buone pratiche (anche internazionali), in particolare in merito al personale dedicato alla prevenzione e al controllo. Un programma specifico è stato dedicato alla lotta alla sepsi.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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