FIRENZE – Sono ormai passate quasi due settimane dalla notte del 5 marzo, quando una porzione di terreno e un tratto di muro a secco caddero in via delle Bagnese.
Un tratto importante per la viabilità di tutta la parte a sud di Firenze, che dal bypass del Galluzzo va in direzione Scandicci.
Un tratto molto importante quello di via delle Bagnese per gli automobilisti provenienti dal Chianti fiorentino, dall’Impruneta, ma anche dalla zona fiorentina di Porta Romana. Moltissimi pendolari con Scandicci o la Piana fiorentina.
Qui, inoltre, transitano molte ambulanze per l’ospedale San Giovanni di Dio (Torregalli) e il confinante centro IRCCS “Don Gnocchi”.
Ma a che punto sono i lavori? Perché il 7 marzo scorso il Comune di Firenze comunicava 15 giorni di chiusura della strada (quindi fino al 22 marzo).
Una scelta che veniva spiegata così: non si mette senso unico alternato con semaforo (che peraltro avrebbe creato comunque incolonnamenti importanti) ma si punta a far chiudere prima possibile il cantiere.
# Via delle Bagnese, il Comune di Firenze: “La strada rimarrà chiusa per altri quindici giorni”
Ma, andando a vedere e “toccare con mano” (al momento non ci sono comunicazioni ufficiali da parte del Comune di Firenze), sembra che questa previsione non potrà avverarsi.
Appena arriviamo non riusciamo a trovare i cartelli del cantiere (cercavamo il responsabile per contattarlo). Notiamo che sono state eliminate le piante lungo il perimetro sopra il muro.
E una squadra composta da cinque operai, dopo avere armato con il ferro il tratto del muro crollato, sta finendo i preparativi per la gettata di cemento. Una volta tolte le tavole, inizieranno a rimettere le pietre.
Ma per quanto ancora la strada rimarrà chiusa?
Ufficialmente non risponde nessuno (si tratta comunque di lavori privati) ma fuor di microfono par di capire che potrebbero servire ancora almeno due settimane.
Rimaniamo comunque in attesa di comunicazioni ufficiali da parte del Comune di Firenze.
Il crollo del muro, lo ricordiamo, fu provocato dalla perdita a una tubatura dell’acqua di un privato: così, piano piano, si erano create le condizioni per lo smottamento del terrapieno.
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