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mercoledì 18 Settembre 2024
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    Ondata di calore, allerta rossa per afa a Firenze l’11 e 12 luglio: i consigli della Regione

    Pronto soccorso degli ospedali in pre-allerta per un possibile accesso superiore alla media, medici di famiglia coinvolti per ricordare le regole base ai loro pazienti

    FIRENZE – Bollino rosso per afa estiva, che alla fine è arrivata. E tra le varie città allertate per l’11 e il 12 luglio c’è anche Firenze, dove le temperature massime attese saranno attorno ai 36 gradi (38 quelli percepiti).

    Pronto soccorso degli ospedali dunque in pre-allerta per un possibile accesso superiore alla media, medici di famiglia coinvolti nel ricordare ai loro pazienti più fragili cosa fare e cosa sarebbe meglio non fare.

    E associazioni di volontariato in campo, organizzate dai Comuni, per fornire aiuto ad anziani magari soli.

    Anche la Regione Toscana dispensa consigli e raccomandazioni per proteggersi dalle ondate di calore, in base alle linee guida definite dall’assessorato al diritto alla salute a giugno.

    Indicazioni puntuali, soprattutto ai più fragili ma anche a chi fa lavori più esposti agli effetti del gran caldo, per stare bene in estate e per affrontare la vita quotidiana, compreso anche  il corretto utilizzo di farmaci su cui il calore ha un impatto significativo.

    Consigli banali, ma spesso non seguiti. E il macato rispetto di semplici regole può essere davvero pericoloso.

    Se si deve rinfrescare dunque la casa, è meglio farlo nelle prime ore della mattina, e non esagerare durante il giorno con l’aria condizionata per evitare bruschi sbalzi termici quando si esce: meglio scegliere di stare nelle stanze più fresche e ventilate e lavarsi con acqua tiepida anziché fredda.

    Si raccomanda una costante idratazione e una corretta alimentazione (leggera, a base di frutta, verdura e pesce, evitando alcol e caffeina).

    Nel vestirsi sono preferibili indumenti di cotone e lino, colori  chiari, occhiali e cappello. Si consiglia comunque di non uscire e non spostarsi in auto nelle ore più calde (dalle 11 alle 17) e di ventilare l’abitacolo dopo una lunga permanenza sotto il sole, ma anche di portarsi un po’ di acqua con sé (utile in caso di code e rallentamenti) oppure, prima di fermarsi se l’auto è climatizzata, di regolare la temperatura non oltre cinque gradi inferiori a quella esterna.

    I farmaci vanno conservati lontano dalle fonti di calore e a meno di trenta gradi. Nel caso di terapie per la cura dell’ipertensione o malattie cardiovascolari, l’invito è ad un controllo più assiduo della pressione arteriosa, perché il caldo può potenziare l’effetto delle medicine. Importante in ogni caso, prima di qualsiasi decisione sulla terapia, è chiedere il parere del medico.

    Ma il caldo non costituisce un rischio solo per le persone fragili o anziane, ma anche per chi lavora.

    Nelle linee di indirizzo inviate a giugno si raccomanda, tra le azioni di prevenzione, di designare nei luoghi di lavoro una persona di riferimento, formata sui pericoli e sulle misure di tutela da adottare.

    Si consiglia di mettere a disposizione acqua ed aree ombreggiate per le pause, che sarebbe preferibile che fossero frequenti, nonché di favorire l’acclimatazione dei lavoratori aumentando gradualmente i carichi di lavoro e l’esposizione al calore.

    Rimettendo mano ai  turni di lavoro riprogrammando, ad esempio, le attività prioritarie e da condursi all’aperto nei giorni con le più favorevoli condizioni meteo. E pianificando invece le attività più impegnative dal punto di vista fisico nei momenti più freschi della giornata.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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