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mercoledì 30 Aprile 2025
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    Lotta al gioco d’azzardo patologico, stanziati 3 milioni dalla Regione

    L'assessore Saccardi: "In Toscana tanti passi avanti sul contrasto alla ludopatia"

    FIRENZE E TOSCANA – Ammonta a 3 milioni e 154 mila euro la quota del fondo sanitario indistinto spettante alla Toscana per la realizzazione di interventi di contrasto al Gioco d'azzardo patologico (Gap).

     

    La somma è stata ripartita tra le Aziende sanitarie toscane sulla base della popolazione residente 15-74 anni. Lo stabilisce una delibera presentata dall'assessore regionale al diritto alla salute e al sociale Stefania Saccardi e approvata dalla giunta regionale nell'ultima seduta.

     

    "In Toscana – ha commentato l'assessore Saccardi – sono stati fatti tanti passi avanti sul versante del contrasto alla ludopatia. Abbiamo approvato una legge regionale nel 2013, avviato numerose azioni di informazione, prevenzione, formazione, ricerca e monitoraggio, indirizzate soprattutto ai giovani e dato vita ad un Piano regionale di contrasto. A settembre abbiamo anche presentato un logo ‘No Slot' destinato agli esercizi pubblici e ai circoli. Contiamo, attraverso il potenziamento del sistema di assistenza territoriale dedicato a questa patologia, di migliorare numeri purtroppo abbastanza allarmanti".

     

    L'importo assegnato alla Toscana, come stabilito in base all'intesa sancita in sede di Conferenza Stato-Regioni dello scorso 1 agosto 2018, dovrà essere destinato ad azioni di assistenza socio-sanitaria, residenziale e semi residenziale nei confronti di persone con dipendenza patologica. Entrambi i tipi di intervento rientrano tra i LEA, i livelli essenziali di assistenza, come risulta dall'ultima definizione e aggiornamento contenuta nel DPCM del 12 gennaio 2017.

     

    Questo il riparto delle risorse tre le Aziende sanitarie: Toscana Centro un milione e 370 mila euro, Toscana Nord-Ovest 1,08 milioni, Toscana Sud-Est 0,7 milioni.

     

    Le Aziende inoltre si impegnano, entro la fine del 2019, a presentare una relazione in cui vengono indicate le attività di prevenzione, cura e riabilitazione del disturbo da Gap, realizzate nel 2018, evidenziando, in particolare, le azioni di potenziamento dei servizi pubblici di prevenzione, cura e riabilitazione delle persone affette dal disturbo; il numero di pazienti in carico ai servizi territoriali; il numero di pazienti affetti dal disturbo inviati dai servizi territoriali per le dipendenze in strutture residenziali e/o semi-residenziali per svolgere un programma terapeutico; la descrizione del percorso diagnostico, terapeutico e assistenziale adottato dai servizi territoriali; gli interventi di prevenzione.

     

    Le stesse Aziende sanitarie dovranno infine presentare anche una rendicontazione contabile riepilogativa dei costi sostenuti per le attività svolte.

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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