FIRENZE – Nella notte fra sabato 17 e domenica 18 agosto è stata distrutta nei giardini di Lungarno del Tempio, a Firenze, la lapide posta in memoria del giudice antimafia Antonino Caponnetto, scomparso nel 2002.
Il gesto, che segue altri atti di vandalismo compiuti negli ultimi mesi nello stesso spazio verde affacciato sull’Arno, è stato subito stigmatizzato dai diversi rappresentanti istituzionali cittadini e dalla stessa Fondazione intitolata al giudice.
Personaggio di grande valore umano, professionale e simbolico: che ha lasciato profonde tracce anche nel nostro territorio, con molte visite quando era in vita, vie, strade, istituti scolastici con il suo nome.
“Esprimo ferma e fortissima solidarietà – dichiara il presidente della Regione Eugenio Giani – per l’oltraggio alla lapide che ricorda l’impegno contro la mafia e per la legalità di Antonino Caponnetto”.
“Un gesto vile – aggiunge – che offende la memoria di un grande magistrato nel giardino a lui dedicato sul lungarno di Firenze, città da lui amata e in cui ha testimoniato negli ultimi anni di vita il rigoroso e coerente impegno seguito per tutta la vita per la giustizia, garanzia e supporto fondamentale all’azione di Falcone e Borsellino”.
L’intera area è stata intanto transennata e con l’ausilio delle telecamere di sicurezza sono adesso in corso le indagini per tentare di individuare i responsabili.
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