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mercoledì 25 Giugno 2025
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    A San Polo in Chianti (la patria dell’iris) il giaggiolo profuma anche d’arte e artigianalità

    Installata nel piazzale delle scuole della frazione grevigiana l'opera in ferro battuto di Arturo Badii. L'assessore Saturnini: "Un antico mestiere rappresenta uno strumento di promozione turistica"

    SAN POLO (GREVE IN CHIANTI) – Nell’arte del ferro di Arturo Badii si imprime la semplicità della natura e la vitalità di un territorio.

    Spunta un… fiore nel giardino di San Polo in Chianti. Anzi un giaggiolo d’arte, in ferro battuto, imponente e maestoso, simbolo di una frazione e di un fazzoletto della Toscana che richiama la bellezza, la tipicità e le origini del Chianti.

    Nella terra dei profumi, dei sapori che sublimano le vocazioni agricole proprie delle colline fiorentine, distese verdeggianti ricoperte di ulivi, vigneti e campi di iris, una nuova scultura, figlia di un percorso di esperienza e talento che miscela abilità artigianali e artistiche, si staglia in uno degli spazi pubblici più frequentati della località grevigiana.

    Nel piazzale delle scuole è approdato “Il Giaggiolo” di Arturo Badii, l’artista del ferro che da anni plasma e trasforma i metalli in modo creativo generando opere che raccontano la vita e gli aspetti peculiari della campagna chiantigiana.

    Sono stati il sindaco Paolo Sottani, gli assessori Giulio Saturnini e Paolo Tepsich, insieme alla comunità di San Polo, il Comitato Turistico San Polo che ogni anno, al risveglio della primavera, dedica al fiore un ricco programma di eventi, ad accogliere la scultura del concittadino che risiede e opera nel comune chiantigiano.

    L’opera è stata realizzata con il supporto del Comune di Greve in Chianti.

    “Ci sono mille modi per esaltare il privilegio e la consapevolezza di vivere in un luogo di straordinaria bellezza come il nostro, che ama valorizzare le radici e le tradizioni senza temere l’innovazione” dichiara l’assessore al turismo Saturnini.

    “La scultura in ferro battuto di Arturo Badii – prosegue – che dà vita e riproduce il fiore simbolo del territorio, concentrato di accoglienza, sensibilità artistica e sapienza artigianale, è uno di questi”.

    “L’arte che tramanda ed esprime le potenzialità contemporanee di un antico mestiere – rilancia – il fabbro, rappresenta uno strumento di promozione turistica che comunica, ospita, narra in modo autentico ispirandosi al paesaggio e alle eccellenze ambientali del nostro territorio”.

    “Il Giaggiolo” di Arturo Badii, in miniatura, rappresenta da anni anche l’omaggio artistico che in occasione della rassegna vitivinicola “I Profumi di Lamole” l’amministrazione comunale conferisce ai Lamolesi Docg individuati ad ogni edizione.

    “L’opera installata a San Polo – sottolinea il sindaco Sottani – vuole rendere omaggio al lungo cammino artistico del fabbro e rafforzare il legame che egli ha instaurato con il territorio, un mondo che conosce a menadito, ama e rappresenta con grande dedizione, competenza e umiltà. Rivolgiamo un particolare ringraziamento ai giovani del Comitato Turistico San Polo per il lavoro svolto a favore della comunità in occasione della Festa del Giaggiolo e non solo”.

    Arturo Badii, nato nel dopoguerra da una famiglia contadina, a Casole, borgo nel comune di Greve in Chianti, è cresciuto e ha sviluppato la sua passione per l’arte del ferro sin da giovane.

    A poco più di venti anni, dopo l’esperienza fatta come magazziniere e presso un’officina di forgiatura a Firenze, dove ha potuto apprendere i segreti del mestiere, decise di lanciarsi nell’avventura imprenditoriale aprendo un laboratorio di ferro battuto nel comune di Greve in Chianti.

    Da allora l’artigiano che ha creduto e investito nel mondo dei metalli, tanto da costruire intorno alla forgia, alla saldatrice e al martello una dimensione che esprimesse a pieno la sua creatività, ha fatto di quest’arte una costante della sua vita professionale.

    La predilezione di Badii per la realizzazione di opere che attingono alla natura e agli elementi caratteristici del territorio, ulivi, castagne, rami di quercia e di vite, cipressi, carciofi, ricci e cesti intrecciati, è proseguita fino all’età della pensione.

    Da più di dieci anni, per iniziativa del Comune, è cittadino emerito di Greve in Chianti.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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