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martedì 20 Maggio 2025
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    “Aggredito e rapinato alla fermata dell’autobus in piazza”: testimonianza choc da Panzano in Chianti

    Simone rientrava da un pomeriggio di lavoro, quando appena sceso dal mezzo è stato picchiato e rapinato. Ha riconosciuto l'assalitore, protagonista già di ripetute aggressioni in paese

    PANZANO (GREVE IN CHIANTI) – Sabato 29 marzo è stata solo l’ultima della serie. E a Panzano in Chianti sono in molti a sperare, dopo situazioni più o meno analoghe accadute in precedenza, che sia quella che fa scattare i provvedimenti.

    Del resto i carabinieri della Stazione di Greve in Chianti hanno ben chiara la situazione di quest’uomo, nordafricano, che si è resto protagonista di ripetute aggressioni. Stanno solo aspettando disposizioni da parte della Procura della Repubblica di Firenze.

    Che, come leggerete dalla testimonianza della vittima che riportiamo qui di seguito, sarà bene che arrivino. Rapide e definitive.

    “Ero in autobus – inizia il suo racconto Simone Porri, 38 anni – Tornavo da Firenze, dove ero stato a fare una prova di lavoro. Tornavo quindi a Panzano in Chianti, con il pullman di Autolinee Toscane”.

    La fermata peraltro non è neanche in una zona isolata: è in piazza Bucciarelli, nel cuore del paese. 

    “C’erano molte persone a bordo – prosegue – così sono sceso dalla parte di dietro. Stavo andando davanti, all’esterno del mezzo, per salutare l’autista, quando un uomo mi ha aggredito da dietro”.

    “Sono andato per terra – ripercorre quegli attimi – mi ha dato alcuni calci, poi è andato via. Ma non gli è bastato: è tornato indietro e ha iniziato a tastarmi addosso prendendomi le due borse che avevo con me. Con dei vestiti da lavoro ma anche con i soldi, i documenti, tutto”.

    “C’erano persone lì intorno? Certo – risponde Simone – Un ragazzo ha fatto anche un video, che so che è stato fornito alle autorità. C’era una donna, che ha visto e che ha testimoniato, e che urlava all’aggressore di smetterla”.

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    A essere stupefacente è il fatto che, appunto, non siamo di fronte a un rapinatore sconosciuto. Ma a un uomo che si è reso già protagonista di numerosi casi del genere. Che, in pratica, tiene in “scacco” il paese. 

    Con i panzanesi che hanno (giustamente) timore nei confronti di chi, impunemente, aggredisce, picchia. O rapina, come nel caso specifico. 

    “Anche io l’ho riconosciuto – tiene a precisare Simone – Quando ieri, lunedì 31 marzo, sono andato a sporgere denuncia dai carabinieri di Greve in Chianti, mi hanno fatto vedere sei sette foto segnaletiche. E l’ho indicato”.

    Rimangono la rabbia e la frustrazione. Di Simone, in primis, ma anche dalla comunità panzanese. Che si chiede cosa altro debba accadere ancora, prima che quest’uomo venga assicurato alla giustizia.

    E, a Simone, restano anche un naso fratturato, e sedici punti di sutura: otto al naso, quattro al mento e due dentro la bocca.

    “Venerdì prossimo – conclude amareggiato – andrò dall’otorino e mi dirà se serve una operazione chirurgica. A breve dovevo partire per Capri, per lavorare durante la stagione turistica, fino a ottobre. Ma a questo punto non so neanche se riuscirò a partire. Non vorrei che tutta questa brutta storia mi costasse pure il lavoro”.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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