GREVE IN CHIANTI – Per la prima volta il sindaco di Greve in Chianti Alberto Bencistà ha aperto a una collaborazione amministrativa fra il comune grevigiano e quelli di Impruneta e Bagno a Ripoli.
Un'apertura nel suo piccolo "storica", visto che lo stesso Bencistà non ha mai mancato di prendere le distanze da forme di collaborazione. In particolare con quel "versante": tanto che durante l'inaugurazione dell'ultimo Expo del Chianti Classico Bencistà aveva detto di guardare con maggiore interesse ai comuni del Chianti senese.
Un'apertura andata in scena durante il convegno organizzato dalla Bcc di Impruneta venerdì 11 ottobre, sul tema "Riprendiamoci il futuro", al quale partecipavano anche i colleghi di Impruneta (Alessio Calamandrei) e Bagno a Ripoli (Luciano Bartolini).
Molte però le premesse poste da Bencistà. La prima: "La decisione della Regione Toscana di annullare la realizzazione del termovalorizzatore di Testi, contro la quale ci siamo battuti in solitudine, ha anche tolto di mezzo uno dei motivi di tensione con le altre amministrazioni comunali".
Per quanto riguarda poi le forme di collaborazione, molti i paletti posti dal sindaco grevigiano: "Dico no alle unioni comunali, che non portano a grandi positività. Basi pensare al fatto che rimangono gli stessi sindaci, gli stessi consigli comunali, e inoltre va creato anche un elemento in più come la giunta dell'unione".
Disco rosso anche sull'opzione fusione dei comuni: "Mentre per i piccoli comuni sono percorsi ovvi, da percorrere obbligatoriamente, per comuni delle dimensioni dei nostri sono dinamiche da valutare con grande attenzione".
Quindi? "Mi sento di dire – ha concluso Bencistà – che Greve in Chianti apre alla collaborazione con i comuni di Bagno a Ripoli e Impruneta su alcune gesioni associate. E direi di partire con quella dei tributi, che fra l'altro presenta le impellenze maggiori".
di Matteo Pucci
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