GREVE IN CHIANTI – Pochi giorni fa ci ha lasciato Brunello Cappelli, da tutti considerato lo storico parrucchiere per signora a Greve in Chianti.
Il negozio di parrucchiere è da sempre un luogo in cui si chiacchiera, ci si rilassa, si fanno confidenze. Tantissime le ragazze e le donne grevigiane che hanno un ricordo di lui, dell’acconciatura fatta per un’occasione speciale, dell’intimo piacere di uscire dalla sua bottega con i capelli a posto.
Luca, uno dei figli, ne ha raccolto il testimone. Ed è con lui (a nome di tutta la famiglia) che tracciamo il ricordo di un uomo che ha lasciato dietro di sé tante cose che sanno di buono.
Era nato a Greve nel 1931 Brunello Cappelli, ed aveva iniziato la sua professione come barbiere dopo aver studiato con grandi sacrifici. Due le altre sue grandi passioni, la caccia e il calcio.
“Ci raccontava sempre – dice Luca – che quando decise di imparare il mestiere del parrucchiere per signora, saliva in Sita dopo una giornata di lavoro, per andare a Firenze alle scuole serali per prendere la licenza. All’epoca se perdevi l’ultima Sita nessuno veniva a prenderti, infatti tornava a Greve la mattina seguente”.
“Era un uomo che ci teneva a fare le cose per bene – prosegue il figlio nel suo racconto – molto inventivo e con un particolare senso estetico. Bravo in tutti i lavori manuali, le sue mani erano davvero la sua ricchezza. Non tutti sanno che avevano deciso di chiamarlo Brunello perchĂ© Gaetano, mio nonno, era un estimatore di quel vino”.
“Mi ricordo – sorride Luca – che per piazzare la roulotte in campeggio, usava la livella, ci diceva che doveva essere tutto perfetto. In pratica quando finiva di sistemare tutto dovevamo smontare e tornare a casa”.
Gli anni ’50, l’Italia che ripartiva e innestava le marce dopo la guerra, furono gli anni della svolta: il suo primo salone aperto nel 1955, in via Roma. E nel 1956 il matrimonio con Norma Galli, con la quale è rimasto sposato per ben 59 anni.
“Era innamorato del suo lavoro – aggiunge Luca – lo faceva con tale passione che è riuscito a trasmetterla anche ad alcuni di noi. Dal 1987 ci siamo spostati in piazza Matteotti: oggi siamo alla terza generazione di parrucchieri e, continuando a lavorare, abbiamo la sensazione di portare avanti una storia tutta grevigiana”.
Era una persona impegnata anche nel sociale Brunello, benvoluto da tutti. Dopo essere stato un calciatore a livello dilettantistico era stato per tanti anni nel consiglio della Grevigiana. E una volta andato in pensione, prestava servizio di volontariato nell’AVG.
Mentre camminava per il paese era impossibile che non venisse salutato: tra battute e ricordi c’era sempre una risata a chiudere il tutto.
Persona talmente stimata che a volte andava con il dottor Porciatti, il medico “condotto”, a fare il giro di visite, mentre uno visitava l’altro chiacchierava; portavano con loro i due rimedi piĂą importanti, le medicine ed il buonumore.
Con la sua scomparsa se ne è andato un altro pezzo di storia grevigiana. Tocca a tutti noi non dimenticarlo per non smarrire le nostre origini. Per non disperdere la memoria di chi siamo stati, prima di capire dove vogliamo andare in futuro.
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