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giovedì 9 Maggio 2024
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    Il caso di Lia e la questione vaccinazioni finisce anche in tv a “La vita in diretta”

    In collegamento mamma Corinna. Interventi del sindaco Sottani, della preside Zucchelli, del ministro Giannini

    GREVE IN CHIANTI – Il caso di Lia, la bimba grevigiana la cui vicenda ha riportato al centro del dibattito nazionale il tema delle vaccinazioni infantili, è stato protagonista ieri pomeriggio a “La vita in diretta”, la trasmissione del pomeriggio di Rai Uno condotta da Cristina Parodi e Marco Liorni.

     

    In collegamento da casa, la mamma di Lia, Corinna Verniani, ha ripercorso tutta la storia, confermando la notizia che la bambina è stata comunque vaccinata e che a breve potrà riprendere le lezioni.

     

    Lo farà, come hanno detto davanti alla telecamere anche il sindaco Paolo Sottani e la preside dell'istituto comprensivo grevigiano Antonella Zucchelli, nella nuova scuola individuata come soluzione ideale e condivisa per evitare quanto più possibile il rischio di un contatto con bambini non vaccinati.

     

    Un numero che a Greve è risultato essere piuttosto alto. “Il paese è piccolo – ha raccontato Corinna – e ci conosciamo tutti. Un po' avevo dei sospetti, un po' ho chiesto informazioni e alla fine è venuto fuori che nella classe di Lia c'era questa percentuale”.

     

    Ospiti della trasmissione anche i genitori di un bimbo la cui vicenda, come ha detto il conduttore Marco Liorni, avrebbe contribuito ad alimentare in alcune persone di Greve il timore dai rischi causati dai vaccini.

     

    Il piccolo, ha raccontato la madre Serena Neri, ha sviluppato un disturbo autistico a seguito di una encefalopatia le cui cause gli stessi genitori hanno attribuito al vaccino.

     

    “Ci sono dei bambini che hanno dei problemi dopo aver fatto il vaccino e quindi chiederei una maggiore informazione sul tema”, ha detto intervistata la signora Neri che ha rivelato di avere deciso per questi motivi di non vaccinare la seconda figlia.

     

    Un nesso, quello tra vaccini e autismo, che ha categoricamente escluso il professor Gianni Rezza, epidemiologo dell'Istituto superiore di sanità, ricordando l'infondatezza scientifica delle teorie che lo sostengono (su tutte lo studio dell'ex medico inglese Andrew Wakefield) e definendo la scelta di chi non vaccina i propri figli “un problema di egoismo sociale”.

     

    “Il rischio di una encefalopatia come questa – ha detto a proposito del caso di Greve – è di circa un caso su un milione, ma è un rischio che è mille volte più alto nei bambini che non si vaccinano”.

     

    Intervenuto anche il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini, secondo la quale “la diffusione di una cultura scientifica è fondamentale”.

     

    di Matteo Morandini

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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