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sabato 25 Marzo 2023
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    Comunità energetiche anche a Greve in Chianti, primi passi: incontro pubblico online l’1 marzo

    La giunta comunale ha organizzato l'appuntamrnto, alle ore 18, finalizzato ad illustrare il funzionamento della comunità energetica rinnovabile e raccogliere le adesioni

    GREVE IN CHIANTI – Nel comune di Greve in Chianti prende avvio il percorso per la costituzione della comunità energetica rinnovabile.

    La giunta comunale farà partire a breve una manifestazione di interesse per invitare cittadini, imprese e organizzazioni no profit ad aderire attivamente al progetto con l’obiettivo di produrre, consumare e gestire localmente energia elettrica da fonte rinnovabile.

    “Intendiamo realizzare – fa sapere l’assessore alle politiche ambientali Stefano Romiti – una comunità di energia rinnovabile a Greve in Chianti, basata sulla partecipazione aperta e volontaria con l’intento di incrementare i benefici ambientali, economici o sociali nel nostro territorio”.

    La comunità energetica si dota di specifici impianti di produzione di energia quali il fotovoltaico, l’eolico, l’impianto a biomassa, per fornire energia elettrica ai suoi aderenti a prezzi migliori di quelli di mercato.

    “I cittadini e le aziende che intendono aderire – scende nel dettaglio l’assessore Romiti – possono scegliere di rivestire ruoli diversi, si può contribuire come prosumer, consumatori e produttori ad un tempo, dotati di un impianto collegato al proprio contatore con cui coprire il fabbisogno elettrico cedendo alla comunità energetica l’energia in esubero”.

    “I soggetti interessati a far parte della comunità energetica – prosegue – possono contribuire anche solo come consumatori e sono coloro che, non disponendo di un impianto proprio, consumano l’energia condivisa dagli impianti della comunità”.

    Di questa nuova realtà possono far parte anche coloro che possiedono e mettono a disposizione un lastrico o tetto alla comunità energetica per l’installazione di una parte dell’impianto di generazione diffusa, necessaria a coprire il fabbisogno di energia elettrica dello stesso titolare e della comunità e i finanziatoriinteressati all’investimento per lo sviluppo della comunità energetica.

    I membri della comunità energetica possono utilizzare impianti messi a disposizione da soggetti esterni, che svolgono la funzione di producer (produttori).

    “Con la formazione della comunità energetica rinnovabile che ci auguriamo possa mettere radici a Greve in Chianti – rimarca il sindaco Paolo Sottani – potremmo davvero realizzare un cambio di passo, cittadini, associazioni e imprese, insieme potremmo produrre e condividere energia rinnovabile, potremmo costruire impianti, mirati a gestire e generare energia verde a costi vantaggiosi, con tanti importanti benefici ambientali che spaziano dalla riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera all’abbattimento dei consumi energetici”.

    La comunità energetica, in quanto soggetto privato, può regolare autonomamente le modalità di investimento e la ripartizione di costi e benefici tra i suoi membri e i soggetti esterni.

    Il ruolo del Comune è quello di contribuire fattivamente al percorso della costituzione della comunità energetica, promuovendo e raccogliendo le adesioni, verificando la fattibilità tecnica dell’operazione e supervisionando la creazione del nuovo soggetto.

    “Uno dei nostri compiti – aggiunge l’assessore Romiti – è quello di organizzare occasioni di incontro e confronto con la cittadinanza per condividere la progettazione, gli scopi e il funzionamento della futura comunità energetica”.

    L’amministrazione comunale propone un primo incontro pubblico on line previsto mercoledì 1 marzo alle ore 18.

    Amministratori e tecnici illustreranno il funzionamento della comunità energetica rinnovabile e daranno ufficialmente il via alla campagna per la raccolta delle manifestazioni d’interesse da parte di cittadini e aziende.

    Il link cui collegarsi è il seguente: https://meet.goto.com/724942805.

    Gli impianti di produzione e accumulo destinati alla condivisione e realizzati da soggetti privati possono godere della detrazione fiscale (IRPEF) del 50% fino a un massimo di 96.000 euro.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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