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martedì 10 Dicembre 2024
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    “Rivoluzione” a Greve in Chianti. Solo dolci fatti in casa sulle tavole delle scuole

    Al bando i prodotti industriali in favore di dolci casalinghi, preparati direttamente dai cuochi e dalle cuoche Cir Food

    GREVE IN CHIANTI – Zucchero, uova, farina, latte: la cucina casalinga prende il sopravvento nei menù scolastici, decisa a sfornare dolci e dessert dai sapori e dai profumi della tradizione.

     

    La cooperativa Cir Food, soggetto cui il Comune di Greve in Chianti ha appaltato il servizio di refezione scolastica, mette al bando i prodotti industriali per favorire la realizzazione di dolci casalinghi, preparati direttamente dai cuochi e dalle cuoche Cir Food.

     

    E’ la "rivoluzione" annunciata dal sindaco di Greve in Chianti Paolo Sottani: “Il tema dell’alimentazione corretta, responsabile che si unisce a finalità antispreco e legati alla filiera corta è il principio che ispira l’elaborazione del menù scolastico, un momento importante di crescita culturale per gli studenti che deve essere condiviso e consumato con consapevolezza”.

     

    IL SINDACO PAOLO SOTTANI – "Alimentazione corretta, filiela corta, meno sprechi"

     

    Dalle cucine Cir Food saranno sfornati biscotti e torte per le colazioni e i pranzi dei bambini. Per agevolare il lavoro dei cuochi Cir Food ha dotato la cucina centralizzata di una mescolatrice planetaria, un’attrezzatura utilizzata anche per altre preparazioni.

     

    “La cucina di casa – aggiunge l’assessore alla pubblica istruzione Maria Grazia Esposito – crea un’atmosfera familiare e un’occasione di condivisione dall’importante funzione sociale”.

     

    L’investimento di Cir Food consiste nell’acquisto di macchinari di ultima generazione e nell'impegno di risorse umane per realizzare il progetto condiviso con l’amministrazione comunale.

     

    La scelta, la classificazione e la provenienza dei prodotti si legano al tema della qualità degli alimenti.

     

    “Il progetto – conclude il sindaco – si attiene allo spirito che informa la rete delle città slow, una delle buone pratiche che vogliamo perseguire anche nel settore scolastico”.

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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