GREVE IN CHIANTI – Avete mai provato a numerare le faccine nascoste tra le Ram di un iPhone, quelle pronte a sostituire in ogni occasione le nostre emozioni?
Se ne contano al massimo un’ottantina. Sono preconfezionate e costantemente connesse. Ma chi prova amore, coraggio, rabbia, forza, umiltà, orgoglio e si perde nella giungla degli stati d’animo ne ha mille di sfumature da elaborare e trasmettere agli altri.
E allora, quando un’emozione ci implora di essere condivisa, siamo così sicuri che la cosa migliore da fare sia affidarsi alla modalità on, accogliere passivamente i suggerimenti meccanici di una voce virtuale o dalle espressioni in multicolor di un emoticon che nulla ha a che vedere con la reale dimensione dei nostri sentimenti?
Sono alcuni degli interrogativi che si pone l’associazione “Aldilà del Giordano”, un gruppo di attori non professionisti del Chianti, agli esordi di un percorso culturale che si misura con il teatro civico e sociale.
Prende il via da “Error 404”, un allestimento teatrale curato alla regia da Marco Borgheresi, che affronta il tema della dipendenza dalle tecnologie multimediali, la nuova edizione del ciclo di incontri a sostegno della genitorialità promosso dal Comune di Greve in Chianti e organizzato in collaborazione con il Progetto Villa Lorenzi.
In programma venerdì 5 aprile al Teatro Boito alle ore 21, lo spettacolo (già andato in scena a Greve domenics 20 gennaio) che si inserisce nel quadro delle iniziative, organizzato dall'amministrazione comunale con l’obiettivo di offrire agli studenti e alle loro famiglie un’occasione di confronto e approfondimento sulla presenza dominante dei mezzi di comunicazione e della tecnologia digitale nella quotidianità e negli aspetti della vita sociale e culturale dell’età giovanile.
L'iniziativa è rivolta agli studenti della scuola secondaria di primo grado, alle famiglie, agli educatori e agli insegnanti. L’associazione mette in scena una riflessione sulle scelte di vita, soprattutto in età adolescenziale, fin troppo orchestrata dall’innovazione tecnologica.
“Il nostro percorso nasce da un’esperienza di non attori – commenta Francesco Baggiani – siamo un gruppo di persone di età compresa tra i 18 e i 50 anni, abbiamo deciso di mettere in piedi uno spettacolo che trae forza dalla vocazione sociale e comunicativa del teatro, un linguaggio che non appartiene a nessuno di noi per riflettere sul palcoscenico quello che riteniamo sia lo specchio attuale dei rapporti con i moderni mezzi di comunicazione. Immaginiamo dunque un futuro prossimo in cui la cultura digitale invade ogni spazio della nostra vita e crea una forte dipendenza".
"Ci illudiamo di dialogare con il mondo esterno nel modo più trendy – conclude Baggiani – noi e il nostro pc, noi e il nostro iPhone, noi e la nostra identità social, noi e il nostro book fotografico condiviso. In realtà la cyberpatia, la tendenza che divora e annulla la consapevolezza di collocarsi fisicamente in un luogo, alimenta in noi la fame bulimica di una forma di comunicazione sempre più individualista, che ci priva della libertà di sbagliare. I ragazzi vivono l’errore come un tabù. Crediamo che sia necessaria un’inversione di tendenza, dobbiamo insegnare ai nostri figli a fallire, ad accettare l’errore perché nella vita reale capita di cadere, perdere e quando succede diamo più valore al momento in cui ci risolleviamo e vinciamo. Facciamoci cogliere naturalmente impreparati dalla vitalità delle nostre emozioni”.
Il programma delle iniziative a sostegno della genitorialità propone altri due appuntamenti.
L’11 aprile il tema della serata sarà il bullismo. Se ne parlerà alle ore 17.30 nella Sala delle Capriate a Panzano in Chianti.
Il 9 maggio, nella scuola primaria di Strada in Chianti alle ore 17.30, la discussione si accenderà sul doppio filo alcool e uso di sostanze stupefacenti tra i giovani. Ingresso libero.
di Redazione
© RIPRODUZIONE RISERVATA