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venerdì 20 Settembre 2024
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    Falsi sms di figli, false mail delle Rc auto. Silvano Galli è in… prima linea: “Già salvato sei clienti dalle truffe”

    Dal suo centro servizi in centro a Greve in Chianti: "I clienti arrivano da me chiedendo di pagare...". E ci racconta due delle truffe più diffuse

    GREVE IN CHIANTI – A Greve in Chianti il centro servizi di Silvano Galli, il chiosco che prima era in Sant’Anna ed ora è davanti alla biblioteca comunale, è una sorta di… avamposto.

    L’ultimo baluardo, verrebbe di dire, fra una truffa che va a segno e un cliente che, invece, grazie alla prontezza e all’esperienza di Silvano, si salva in extremis.

    “Solo fra il mese di dicembre e l’inizio di gennaio – ci racconta, con la volontà di mettere in guardia i suoi concittadini – ho evitato di far perdere soldi ad almeno sei clienti”.

    Si sa, le truffe via mail, telefono, sms, sono sempre più numerose. E i truffatori sempre più creativi.

    Così i clienti arrivano qui, da Silvano, chiedendo di fare un versamento, spesso una ricarica Poste Pay… .

    “Anche ieri – ci racconta – una signora che mi ha detto che il figlio le aveva mandato un sms chiedendole di versarle 920 euro. Avevo già “salvato” da questa truffa altre due famiglie, 990 e 950 euro”.

    L’sms arriva da un numero telefonico sconosciuto, con il “figlio” che scrive che gli è stato prestato (spesso anche con numerosi errori ortografici). Scrive che il suo, di cellulare, non funziona.

    E chiede di ricaricare una Poste Pay, per una emergenza.

    “Cerchiamo di rintracciare suo figlio – prosegue Silvano – le ho detto ieri. Dopo mezzora lo abbiamo rintracciato e, ovviamente, non era successo nulla”.

    Altri tre “salvataggi” Silvano li ha compiuti su false assicurazioni online, mail fasulle sulle Rc auto.

    “I clienti – racconta – vengono qui da me con le mail che sembrano davvero originali, ma quando si arriva a fare il versamento i soldi vengono richiesti con una ricarica Poste Pay”.

    “E io glielo spiego – continua – non esiste che paghiate una Rc auto con una ricarica Poste Pay. Venne da me un ragazzo, gli dissi che buttava via questi 600 euro. E non gliela feci fare, nonostante le sue insistenze: perché era convinto che fosse tutto regolare”.

    “Dopo due giorni – conclude – mi portò due bottiglie di vino. Era stato in una agenzia di questa assicurazione: e gli avevano confermato che era una mail falsa…”.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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