GREVE IN CHIANTI – “Mio figlio Matteo, che ha 23 anni, è cresciuto leggendo alle sorelle Ginevra e Carolina il racconto “Una bambola per Alberto”…”.
Ci credeva allora, come giovane mamma, e ancora di più ne è convinta oggi, nel ruolo di assessora alle pari opportunità del Comune di Greve in Chianti.
Maria Grazia Esposito ha ripreso dal cassetto un sogno che aveva alimentato anno dopo anno con l’esperienza genitoriale. Un progetto nato nell’intima relazione tra genitore e figli, e nella buona pratica della lettura ad alta voce che adesso intende tradurre in un percorso di comunità, condiviso con il mondo della scuola.
“Nella dimensione delle fiabe e dei racconti sensibili alla parità dei diritti – commenta – si impara a giocare, a fantasticare, a rispettare l’altro a prescindere dal sesso”.
Una volontà tanto ferma e costante da decidere, insieme al sindaco Paolo Sottani, di destinare specifiche risorse del bilancio comunale all’acquisto di centinaia di testi che affrontano temi e valori legati alla cultura di genere.
“L’obiettivo è chiaro – fa sapere il sindaco Sottani – ovvero combattere la discriminazione e le disuguaglianze con la letteratura contemporanea. Dando priorità alle penne femminili, per colmare un gap che è molto diffuso nel mondo dell’editoria, il nostro intervento mira a svolgere una capillare attività di prevenzione, educazione e sensibilizzazione, partendo dai percorsi didattici dei più piccoli”.
“Chi ha salvato la principessa?”, “Bambine ribelli”, “La principessa e il drago”, “Attenti alle ragazze”, “Ti voglio bene anche se”, “Cosa faremo da grandi…”, “Olivia e le principesse”, “Ettore, uomo straordinariamente forte”, “Non sono tua madre”, “Una principessa indipendente”.
Sono alcuni dei titoli che il Comune chiantigiano sta provvedendo ad acquistare per distribuirli nei dieci plessi del territorio comunale: andando a implementare il patrimonio librario degli asili nido, delle scuole dell’infanzia e delle primarie.
Inizia così un nuovo viaggio tra i banchi di scuola che dà spazio all’immaginazione, galoppa sui sentieri della parità di genere ed entra nei castelli fatati.
Per incontrare chi? Non più principesse fragili e aitanti cavalieri pronti a salvare le donzelle indifese e vittime del loro destino, ma piccole grandi donne che combattono contro il drago e maschietti energici che amano giocare con le bambole, oltre che con gli aerei.
“E’ un’idea che coltivo da tempo – spiega l’assessora Esposito – sono molto contenta di essere riuscita a stanziare una somma sul bilancio per realizzare questo progetto. Ritengo che alle scuole, tarate sui racconti della tradizione e sulla presenza di libri che parlano perlopiù di donne bellissime, fragili, non autonome e sempre da liberare, a differenza degli uomini dipinti nella maggior parte dei casi come eroi, serva un cambio di passo”.
“Mi piace pensare che con questo iniziale investimento – continua ancora – si possa dare una piccola sterzata e affiancare l’Istituto comprensivo, già intento a promuovere e diffondere la corretta cultura del rispetto, rafforzando il tema della parità tra donne e uomini, aspetto di cui tutta la società deve assumersi la responsabilità”.
“Occorre una visione limpida e volitiva – prosegue – che dia spazio alla donna con un ruolo diverso rispetto al passato e a quello cui siamo stati abituati. I libri di cui ci stiamo dotando, coinvolgendo attivamente in un’ottica di inclusione la dirigenza scolastica e il personale docente, sono incentrati sul racconto di figure femminili che hanno idee, potenzialità, competenze, donne che possono farcela al pari degli altri e si inseriscono a pieno titolo nella società, indipendentemente dal sesso. Per realizzare questo obiettivo è necessario iniziare a trattare tali temi con le bambine e i bambini delle nostre scuole”.
Ad accogliere con grande favore ed entusiasmo il progetto del Comune sono la dirigente scolastica del Comprensivo di Greve in Chianti, Rossella Aiello, e la coordinatrice pedagogica Giulia Clemente.
“E’ un progetto di grande valore sociale ed educativo – rimarca la dirigente scolastica Rossella Aiello – perché implementa l’educazione alla parità nelle scuole, la lettura di testi che affrontano i temi delle pari opportunità è importante per la costruzione dell’identità dei bambini e delle bambine”.
“La letteratura per l’infanzia – commenta Giulia Clemente – tende a riflettere le convinzioni sociali e culturali prevalenti del periodo storico in cui è stata scritta. Per questo è importante sottolineare che non è immune da visioni stereotipate. Purtroppo molto spesso troviamo nelle librerie testi per l’infanzia che sottolineano e avvalorano stereotipi legati al genere e si riferiscono a idee preconcette sulla differenza tra maschi e femmine”.
“L’albo illustrato – aggiunge la coordinatrice pedagogica – può essere uno strumento educativo che sostiene nell’infanzia sguardi alternativi attraverso i quali costruire letture plurali e aperte alla valorizzazione delle differenze”.
“Ho cominciato come mamma – conclude l’assessora Esposito – e mi sorprendo di come i miei figli oggi siano molto più avanti di me. Personalmente infatti mi sento ancora un po’ bloccata rispetto ai temi della sessualità, a causa di un retaggio culturale tipico degli anni passati, ancora faccio fatica ad accettare certi argomenti in modo pieno e mi piace come loro siano così meravigliosamente aperti. Merito delle letture? Non saprei, ciò di cui sono certa è la loro consapevolezza, si inizia così ad amare gli altri, con la conoscenza di sé e del mondo che ci circonda”.
©RIPRODUZIONE RISERVATA