GREVE IN CHIANTI – "La partecipazione dei cittadini e la trasparenza dell'amministrazione comunale sono presenti in quasi tutti i programmi elettorali, anche di queste elezioni comunali a Greve in Chianti. Dichiarazioni di principio, se andiamo a leggere nel dettaglio, intenzioni generiche a cui non seguono, quasi mai, strumenti concreti per trasformare questi impegni in realtà".
Lo dice Giulio Pecorini, candidato sindaco del Centrosinistra per Greve in Chianti.
"Nel nostro programma – prosegue – la partecipazione dei cittadini non è una facile dichiarazione elettorale. Siamo convinti davvero che solo attraverso un coinvolgimento dei cittadini alle scelte dell'amministrazione si possano raggiungere risultati migliori per tutta la comunità".
"La partecipazione – ricorda – è un concetto trasversale, che riguarda lo stile di amministrazione e le pratiche quotidiane di formazione delle decisioni, ed è presente in ogni "capitolo" del nostro programma".
"Pensiamo che non si tratti di poter dare del "tu" al sindaco – dice tirando una stoccata a uno degli slogan di Paolo Sottani, candidato del Pd – ma piuttosto di ribaltare completamente la prospettiva secondo cui non sono i cittadini a doversi attivare per conoscere le scelte del Comune, ma deve essere il Comune a coinvolgere, ascoltare e informare i cittadini".
"Come? Attraverso strumenti di interazione tradizionali – rilancia – come la nostra proposta di calendarizzare incontri periodici nelle frazioni – uno al mese in ciascuna frazione – del Sindaco, accompagnato di volta in volta da un assessore o da un tecnico comunale. E attraverso strumenti informatici, come l'attivazione di bacheche telematiche in cui ciascun cittadino potrà far sentire la propria voce e dialogare con gli amministratori".
"Attraverso il bilancio partecipato – sottolinea – che consentirà ai residenti di ciascuna frazione di decidere come spendere i soldi disponibili per gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Attraverso la dematerializzazione e la semplificazione delle pratiche di competenza del Comune, accompagnata da un'estensione dell'accesso pubblico e privato alla banda larga da parte di chi oggi, in tante parti del nostro territorio, ne è escluso. Perché è inutile informatizzare la macchina comunale se poi i cittadini non hanno la connettività per accedere ai servizi online".
"Un Comune in piazza – conclude Pecorini – a contatto diretto con le persone, a casa, capace di raggiungere i cittadini in tutte le frazioni, e in tasca, grazie alle nuove tecnologie e a servizi online facili da usare e veloci nelle risposte".
di Redazione
© RIPRODUZIONE RISERVATA