Mattina, poco dopo le sei, mia moglie ha sentito un gran baccano a poche decine di metri da casa nostra.
Si è alzata ed è andata a vedere. Almeno 6-7 cinghiali di varie stazze erano dentro il pollaio, che era stato lasciato aperto dopo che una faina, o una volpe, avevano ucciso due galline.
Istintivamente ha chiuso il cancello e mi è venuta a svegliare. Era troppo pericoloso decidere da soli cosa fare, mentre il capo branco, un cinghiale di oltre un quintale, girava intorno al recinto di rete elettrosaldata e sembrava impazzito.
Allora mia moglie ha telefonato ad un amico cacciatore, in modo che fossero i “cinghialai” a provvedere in merito.
Mentre discutevano sul da farsi io sono andato a fotografarli. Vedendomi, il più grosso è partito a razzo andando ad impattare contro il cancellato in ferro, abbattendolo e rischiando di travolgere, sia mia moglie che mio suocero di 97 anni che, appresa la notizia, si era prontamente alzato da letto.
Pochi giorni fa, avevo ratificato la mia seconda denuncia querela, per l’episodio precedente da voi narrato un mesetto fa, sicuramente assegnata a mod. 45 (notizia di presunto reato non degna di approfondimento) ed ora ne farò una terza, per vedere se incriminano mia moglie per sequestro di animale selvatico.
Certo è che così non si può andare avanti.
Roberto Migno
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